Anche sulla gestione dei CAM il comune decide senza consultare i Consigli di Zona

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Anche sulla gestione dei CAM il comune decide senza consultare i Consigli di Zona ![]() Fino a quattro anni fa si chiamavano CTS (Centri Territoriali Sociali), poi dal 2003, con la riforma dell’allora Assessore al decentramento Giulio Gallera –oggi Capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale–, sono diventati CAM (Centri di Aggregazione Multifunzionale). Sono spazi nati e messi a disposizione dal Comune alla fine degli anni ’70, luoghi d’incontro e aggregazione. Sono gestiti direttamente da operatori comunali o indirettamente da associazioni convenzionate che propongono ai cittadini attività gratuite polivalenti: dal laboratorio teatrale alle attività sportive per i più giovani, dal corso di cucina alla mostra fotografica per gli adulti, dal corso di ginnastica dolce all’evento di animazione per gli anziani. L’opposizione a Palazzo Marino denuncia i gravi ritardi nella manutenzione degli edifici scolastici. Ma per l’Assessore ai lavori pubblici è stato fatto già moltissimo ![]() Lo scorso venerdì 27 luglio i Gruppi Consiliari dell'Unione, in una conferenza stampa alla quale hanno preso parte la Capogruppo dell'Ulivo Marilena Adamo e i consiglieri Marco Cormio (Ulivo) e Patrizia Quartieri (PRC), hanno denunciato una situazione di costante disservizio, inefficienza e ritardo per quanto riguarda i lavori di manutenzione straordinaria di molte scuole materne, elementari e medie. Tra le situazioni di maggiore criticità vengono segnalate in particolare la scuola media di via Pepe 40, dove il cantiere sarà aperto con un anno di ritardo per la mancata assegnazione di un nuovo alloggio in favore del custode della scuola. Tutti o quasi applaudono alla fusione AEM-ASM, ma i dubbi sono molti soprattutto se nella delibera si scrive una cosa e il suo contrario ![]() Nonostante la fusione AEM-ASM porti con sé un valore strategico incontestabile, il metodo e gli strumenti a cui si è ricorso per realizzarla nascondono varie e preoccupanti criticità. Le questioni sono complicate a tal punto che in alcuni casi sembra si sia approfittato della loro complessità per introdurre quegli elementi di ambiguità che rispondono più che a esigenze industriali a una logica essenzialmente politica. In particolare la foschia si è addensata sulla fusione per incorporazione AMSA-AEM. Luci ed ombre della fusione AEM-ASM ![]() La settimana scorsa si è finalmente concluso l'iter consiliare che porterà alla fusione effettiva di AEM e ASM. Le due società, rispettivamente milanese e bresciana, che gestiscono l'energia e erogano i servizi connessi per conto dei rispettivi municipi. L'operazione era in programma da mesi e ha dovuto superare, come sempre in questi casi, varie difficoltà, di carattere sia politico che finanziario, ma alla fine ha trovato anche a Palazzo Marino, con l'approvazione a maggioranza delle delibere 102 e 103, votate lo scorso lunedì 23 luglio, l'esito positivo che in molti attendevano. Abitare a Figino e a Quinto Romano ![]() I problemi della sicurezza e del degrado sono temi che continuano a tenere banco nell’agenda politico-mediatica della nostra città. Sono soprattutto le periferie a risentire di una mancanza di tutela e un’insufficiente attività di riqualificazione territoriale. Due quartieri che da anni lamentano trascuratezze da parte dell’Amministrazione sono Quinto Romano e Figino. Due zone situate nella periferia nord occidentale. Sembrano due piccoli paesi, tanto la loro realtà si discosta dalla dimensione cittadina. Poche migliaia di abitanti, qualche piccola bottega, tante aree verdi. La sentenza del TAR che blocca la costruzione di un palazzo di 13 piani nel cuore dell’Isola potrebbe essere solo il primo degli stop che incombono sul Garibaldi-Repubblica. ![]() “Abbiamo vinto una battaglia non certo la guerra.” È questo in estrema sintesi il commento e lo stato d’animo dei membri del Comitato i Mille che hanno presentato –e vinto– il ricorso al Tar della Lombardia su uno spicchio dell’immensa area del Garibaldi-Repubblica che da ormai oltre un quarantennio è oggetto di una serie di progetti di dimensioni mastodontiche e da un decennio terreno di contesa tra una parte dei residenti da un lato e Comune e immobiliaristi dall’altra. I Comitati, il TAR, il “ticket”, la Corte dei conti mettono in luce l’affanno di Palazzo Marino ![]() I Comitati di Figino e Quinto Romano denunciano come, nonostante le promesse del Comune, in sei mesi assai poco sia stato fatto per restituire vivibilità e sicurezza ai due quartieri. Il TAR della Lombardia blocca la costruzione di uno dei palazzi del Garibaldi-Repubblica. I cittadini che tornano a mobilitarsi per evitare blitz estivi sui parcheggi contestati. Un ticket d’ingresso –o comunque si chiami– approvato dopo una mediazione estenuante e comunque mal digerito da una consistente fetta della maggioranza che non vede l’ora di vederlo fallire in fase di sperimentazione. ![]() Benchè la Metropolitana milanese, preoccupata per le attese al caldo, premurosamente sperimenta i ventilatori refrigeranti alla fermata di San Babila, non sempre il comfort è garantito sui vagoni. Anzi può capitare di viaggiare con la plafoniera penzolante e con i rischi che ciò comporta. I ciclisti vittime di incidenti mortali sono in continuo aumento e Milano detiene un triste primato ![]() Mille vittime in tre anni. Non è il bilancio di una guerriglia civile; neppure la conseguenza della diffusione di un virus letale. è lo sconfortante dato relativo ai "caduti in bici" sulle strade italiane tra il 2003 e il 2005. Nell'ultimo anno in esame i morti sono stati ben 317, facendo registrare un incremento del 5,7% rispetto ai dodici mesi precedenti. Milano, come prevedibile aspettarsi, gioca la parte del leone e si aggiudica il primato nazionale per numero di morti e feriti. Con circa 600 incidenti che annualmente vedono coinvolti i ciclisti milanesi e che coprono il 7% del totale italiano, ci assicuriamo il vertice della classifica. Oltre le politiche del panico esistono le strade per inserire i Rom nel tessuto della città, basta percorrerle ![]() “Via da Opera” “Via gli zingari da Parco Lambro” Slogan come questi sono stati, e sono tuttora, cavallo di battaglia dei numerosi militanti dell’infinita campagna anti-rom. Ormai sembra non esserci più spazio alcuno per un dibattito che affronti il problema –perché il problema c’è, ma è anzitutto un problema di dignità e diritti umani e solo in secondo luogo di sicurezza– per un confronto che analizzi le cause e prospetti soluzioni vere, percorribili e soprattutto utili per i Rom e per tutta la comunità. Nonostante si sia in attesa di un verdetto da parte della Corte di giustizia europea, il Comune continua a lavorare alla Gronda ![]() All'inizio dello scorso maggio i Comitati antigronda avevano lanciato l'allarme in seguito alla ripresa delle attività cantieristiche che interessano alcuni tratti del progetto SIN (Strada Interquartiere Nord), meglio nota come Gronda Nord (vedi notiziario n°241 del 14-05-2007). I Comitati erano tornati a mobilitarsi massicciamente poiché tali operazioni avvenivano benché fosse ancora pendente un giudizio da parte della Corte di Giustizia Europea sull'intero progetto. Il verdetto dell’UE dovrebbe arrivare presumibilmente dopo l'estate. Si allarga la forbice della società milanese ![]() Nei giorni scorsi sono state presentate due importanti ricerche sullo stato di salute della società milanese: il “Rapporto sulla città. Milano 2007” curato dalla Fondazione Ambrosianeum e il “Dossier” sulla povertà redatto dalla Caritas. I due studi non sono sovrapponibili nei loro oggetti d’indagine né nei loro esiti ma possono essere letti in modo complementare e gettano una luce necessaria su un fenomeno che nella nostra città è ormai da anni in crescita costante, eppure sottovalutato: l’impoverimento di una parte crescente della società. Milanosport decide di chiudere dodici piscine per lavori di ristrutturazione senza neppure avvisare l’Assessorato allo sport ![]() La notizia era giunta come un fulmine a ciel sereno, non solo per gli utilizzatori affezionati desiderosi di refrigerio, ma anche per i funzionari dell’Assessorato allo sport e per l’Assessore stesso: dodici piscine chiuse per tutta l’estate al fine di effettuare lavori di ristrutturazione ordinaria e straordinaria. Un po’ come tenere chiusi i negozi la settimana prima di Natale per fare l’inventario. I dati della Camera di Commercio indicano una crescita continua dell’imprenditorialità degli immigrati ![]() I numeri parlano chiaro: la crescita delle imprese milanesi è nelle mani degli extracomunitari. Non solo ristoranti e piccole botteghe cinesi, non solo phone center e internet point; lo sviluppo si estende ad attività di servizi, all’industria manifatturiera, all’edilizia, ai trasporti, seguendo ritmi di incremento che si attestano attorno al 10-20% annuo. La Camera di Commercio, che da tempo monitora l’evoluzione delle imprese “etniche” nella nostra città, stima che nel 2006 fossero ben 20.138 quelle gestite da cittadini extracomunitari, con una aumento del 10,7% rispetto all’anno precedente. Secondo una ricerca della Camera di commercio di Milano cresce il numero di milanesi che diffidano degli stranieri ![]() “Milano si chiude agli stranieri: effetto rom, rivolta cinese, tafferugli con i peruviani nei parchi, crescenti episodi in Europa di terrorismo internazionale, queste le cause principali.” È questo il bilancio conclusivo di una ricerca condotta della Camera di commercio di Milano su un campione di oltre 1.000 italiani, messi a confronto con un'analoga ricerca del 2006. Ed è proprio il raffronto con i dati della ricerca precedente a fornire il quadro inquietante di una crescente chiusura. A Milano cresce la diffidenza e la paura nei confronti degli immigrati che però sono sempre più inseriti nel tessuto produttivo ![]() Nel passato Milano è stata una città più accogliente e aperta di altre nei confronti di quanti venivano a cercarvi una vita ed un futuro migliori. Anche in tempi più recenti, nonostante le contraddizioni irrisolte, le tensioni e un usurarsi del tessuto sociale che induce a vedere nell’ “altro” la causa dei propri problemi, la convivenza, benchè a volte difficile, ha fatto registrare episodi di intolleranza assai meno gravi di quelli verificatisi in altre città. Fai clic qui per effettuare modifiche. Il Comune di Milano e AMSA ritornano alla carica per il nuovo inceneritore. La Provincia resiste, ma non esclude il dialogo ![]() È ancora battaglia su un eventuale nuovo termovalorizzatore per Milano. Il conflitto tra chi lo pretende (AMSA e Comune di Milano) e chi non lo ritiene necessario per il momento (la Provincia) si estende dal piano dei numeri a quello delle Istituzioni. Per lungo tempo AMSA e Comune di Milano hanno condotto una campagna mediatica per spingere la Provincia a contemplare nel nuovo PGR (Piano gestione dei rifiuti) appena approvato un nuovo termovalorizzatore come misura necessaria allo smaltimento dei rifiuti della città. Ennesimo rinvio per il ticket. E se fosse una strategia? ![]() L’Assessore Croci non ha quasi avuto tempo di gioire che il ticket d’ingresso è ritornato in alto mare. Sono bastati meno di cinque giorni dall’annuncio in pompa magna del ritrovato accordo all’interno della maggioranza e dell’avvio della sperimentazione a partire dall’autunno –con tanto di varchi, categorie esentate e possibile introito individuati– che la pollution charge è ritornata ad essere la spinosa vicenda irta di veti, sgambetti, rinvii e ripensamenti dell’ultimo anno. Le insidie di un inquinante spesso sottovalutato ![]() In estate uno dei problemi principali che legano le condizioni climatiche alla presenza di inquinanti in atmosfera è quello della formazione di ozono troposferico. Le condizioni favorevoli alla comparsa di questa sostanza laddove non dovrebbe essere presente se non in minime quantità, ovvero nei bassi strati dell’atmosfera, sono tre: il forte soleggiamento, le temperature elevate e la scarsa ventilazione. Tali condizioni favoriscono infatti una serie di reazioni chimiche tra alcuni inquinanti, quali gli NOX o ossidi di azoto, direttamente immessi in atmosfera dalle attività antropiche e l’energia solare che raggiunge la superficie terrestre. Il Comune approva il progetto per un centro sportivo nel Parco Ravizza ma l’Assessore non ne sa nulla ![]() Nascerà un nuovo grande centro sportivo in città. Un edificio di due piani interrati e due fuori terra, complessivo di strutture sportive, parcheggio, ristorante e piscina. Niente di male, se non considerassimo il fatto che l’edificio sorgerà all'interno di un parco. Niente di insensato se la cementificazione non comportasse l'abbattimento di molti alberi e il sacrificio di un'importante area di verde. |
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