
![]() Nel tracciare il bilancio del primo anno d’attività il Sindaco si è soffermata sulla scarsa pulizia della città, su un certo qual degrado degli spazi pubblici. A questo riguardo non esiste l’imbarazzo della scelta, eppure non si tratta solo della mancanza di senso civico di molti milanesi, ma anche dell’incuria dell’Amministrazione che ad esempio lascia che un centro sportivo come quello di via del Cardellino –quartiere Lorenteggio– diventi una vera e propria jungla come dimostrano le foto inviateci da una cittadina.
Continua la querelle attorno alla gestione tra Comune e Italia Nostra ![]() Dopo la prima e inconcludente manche di gennaio, riprende la trattativa tra Comune e Italia Nostra, l’associazione senza fini di lucro da dieci anni operante attivamente all’interno del Parco. Punto cardine della disputa è il nuovo contratto di collaborazione proposto dall’Amministrazione. “Un contratto” ci dice il Presidente di Italia Nostra Alberto Ferruzzi, “che ridurrebbe il ruolo dell’Associazione, facendone qualcosa di simile ad un’impresa di progettazione di giardini. Anni luce lontano dalla filosofia con la quale Italia Nostra ha gestito il Parco per 10 anni”. Si agitano scenari campani ma si scopre che il nuovo inceneritore sarebbe necessario alla valorizzazione di AMSA per consentire la fusione di AEM-ASM ![]() Niente paura, non si tratta di un piano energetico che prevede il ricorso al nucleare. “Fusione termovalorizzata” è un gioco di parole e allude “solo” a quello che sta succedendo sopra la testa dei cittadini milanesi. Nello scorso notiziario abbiamo ripreso l'allarme dell'Amministratore Delegato di AMSA (ascolta l'intervista), Carlo Petra, che prefigurava scenari campani nel caso in cui la Provincia non includesse come strategia operativa la costruzione del termovalorizzatore auspicato. L’allarme proviene da fonte qualificata e autorevole è dunque inevitabile approfondire. L’emergenza Rom ridisegna lo scenario politico milanese che ormai è concorde nel ritenere che l’unico problema della città sia la sicurezza ![]() La mozione bipartisan presentata il 19 giugno ha rimescolato le carte della politica milanese ed è un bel paradosso che tale passaggio avvenga proprio nell’affrontare il problema dei reietti tra i reietti, ovvero gli zingari. Eppure, probabilmente, così paradossale non è, poiché proprio sui Rom si possono assumere posizioni, soprattutto da parte del centrosinistra, che su altri temi si avrebbe problema e timore solo ad accennare. Così appena dopo il richiamo sulla sicurezza pronunciato del Presidente della Provincia, ecco arrivare in Consiglio comunale una mozione presentata dall’Ulivo ma sottoscritta anche da alcuni consiglieri di maggioranza e tesa in buona sostanza a chiedere l’introduzione del numero chiuso per i Rom. Di sgombero in sgombero e di campo in campo, anche con un improbabile numero chiuso non faremo molta strada ![]() Che sulla sicurezza ci si giochi ormai la fetta più consistente del consenso dei cittadini non è una gran scoperta, come non lo è il fatto che i Rom costituiscano lo spauracchio per eccellenza. La destra lo ha sempre saputo e ne ha fatto uno dei cardini della propria agenda politica. La sinistra sembra essersene accorta da poco, ma sta tentando di recuperare il tempo perduto con buona lena. Per la Biblioteca Europea: nessuna certezza, tranne i continui rinvii per un progetto troppo bello per esser vero ![]() Sarà una delle più grandi biblioteche d'Europa; la più fornita, la più aggiornata, la più tecnologicamente avanzata. Forse. Potente dei suoi 26.700 metri quadrati distribuiti su 5 piani, l'edificio ospiterà scaffali per oltre un milione di libri consultabili liberamente, 300 periodici, 300 testate quotidiane, 150 mila audiovisivi, 3700 posti di consultazione e 840 postazioni telematiche multimediali. Forse. Un progetto coi controfiocchi, non c'è che dire. Ma forse resterà solo un gran bel progetto. Amsa e Comune vogliono il nuovo termovalorizzatore e lanciano l'allarme: “mezzo milione di rifiuti in più per Milano nel 2011!”. La Provincia ribatte, “Non scherziamo, non siamo a Carnevale!”, e si dice tranquilla. ![]() Allarme sì, allarme no... Allarme boh? Un noto cantautore milanese introdurrebbe così l'argomento interpretando il disorientamento del cittadino di fronte a prese di posizione così drasticamente opposte da parte delle istituzioni pubbliche. Uno scontro frontale, a livello di dichiarazioni, che rendono la storia ancor più tesa e preoccupante soprattutto perché si parla di rifiuti e i responsabili di AMSA e Comune di Milano lanciano l’allarme per un emergenza che dovrebbe verificarsi da qui a tre anni e mezzo e inevitabilmente si materializzano gli spettri campani di cumuli maleodoranti, cassonetti in fiamme e folle inferocite. Il Comune vuole sgomberi sempre e comunque, nonostante in Questura crescano i dubbi ![]() “E adesso?” È questa la domanda che serpeggia in Questura. A denti stretti e assolutamente in via non ufficiale. Eppure l’interrogativo si fa sempre più insistente poiché la Giunta, con in testa il Vicesindaco, sembra non sentire ragioni. Nei mesi scorsi gli strateghi di Palazzo Marino hanno tracciato la via –Milano è attanagliata dalla criminalità– e dopo le fiaccole è iniziata la giostra degli sgomberi. Nell’ex scalo FS di Porta Romana i rifugiati per motivi umanitari vivono tra topi e rifiuti ![]() Quanto dista il terzo mondo dal Duomo di Milano? Due chilometri e duecento metri. Meno di mezz’ora a piedi per passare dalle eleganti vie del centro ad uno scenario degno dei peggiori slums delle metropoli del sud del mondo. Lo scalo ferroviario di Porta Romana è un’area di oltre 200.000 metri quadrati, che si estende da est a ovest per circa un chilometro, da Corso Lodi a via Ripamonti. Non bastano i contenitori e neppure le lingue ![]() Ogni anno in Italia vengono prodotti 10 milioni e mezzo di tonnellate di rifiuti urbani. Nella sola Milano arriviamo a superare le 700 mila tonnellate, che suddivise per i suoi abitanti si traducono in una media pro-capite di circa 550 kg di spazzatura l'anno. Nel 2004, secondo i dati del rapporto “Ecosistema urbano” curato da Legambiente, il confronto tra rifiuti raccolti in modo differenziato e quelli raccolti in modo non differenziato evidenziava una situazione di netto scarto dei secondi sui primi (71.4% contro 29,6%). Dura due settimane lo sportello anagrafe nella scuola di via Matteucci. Dopo la sollevazione di genitori e CdZ lo sportello sarà trasferito nei locali del Consiglio circoscrizionale ![]() Non nasconde la soddisfazione, anche se non cede alla tentazione del “ve l’avevo detto”. Pietro Viola, Presidente del Consiglio di zona 3 porta a casa due risultati: uno sportello decentrato dell’anagrafe presso i locali della Circoscrizione e la “bonifica” dei locali della scuola di via Matteucci dove l’Assessorato ai servizi civici aveva avuto la bella pensata di mettere lo sportello incriminato. La maggioranza a Palazzo Marino chiede ulteriori approfondimenti sul ticket e prepara la battaglia per affossarlo ![]() Il poderoso apparato comunicativo di Palazzo Marino non aveva fatto in tempo a rimettere in circolazione il sempre promesso, e rinviato, “ticket d’ingresso” che dai banchi della maggioranza del Consiglio Comunale, dietro le richieste di ulteriori approfondimenti, si è iniziata a preparare una strenua resistenza. Partono? Non partono? Ma soprattutto dove, e con quali fondi, partirebbero i lavori di ristrutturazione delle case popolari a Quarto Oggiaro? ![]() Negli stabili di via Pascarella 18/20 e Simoni 3 da mesi si attende l'inizio dei lavori di ristrutturazione che dovevano partire lo scorso ottobre 2006. Stranamente la data ufficiale non c'è ma il comitato condominiale ci dice che il Comune ha recentemente reso noto in modo informale che entro il 15 giugno verrano posate le prime impalcature. Intervista a Carmela Rozza, Consigliere comunale dell’Ulivo ![]() Carmela Rozza mette il dito nella piaga di un problema che ormai non è nemmeno più un’emergenza, perché tali sono i problemi che si presentano improvvisi e imprevedibili e soprattutto hanno una durata breve. A Milano, da anni, l’Amministrazione pubblica il ha sottovalutato problema dell’abitare, nonostante gli allarmi lanciati da più parti, salvo poi limitarsi alle politiche dell’annuncio. Con i risultati che tutti possiamo apprezzare. Ascolta l'intervista 2007-2011: Gli interventi del Comune per l’edilizia popolare –finanziati al 50% dallo Stato- si limiteranno alle ristrutturazioni ![]() A Milano com’è noto esiste un’emergenza casa strutturale, che dura da anni, perfettamente prevedibile e alla quale le ultime Amministrazioni hanno fornito risposte evidentemente inadeguate (vedi Notiziario n° 239). Giovanni Verga a capo dell’urbanistica nella precedente Giunta e ora Assessore alla Casa (nomina questa di recente costituzione fortemente voluta dallo stesso Verga e dall’attuale Sindaco) sembrava aver deciso di affrontare la questione, stando almeno alle ripetute dichiarazioni in cui si vantavano realizzazioni di nuovi alloggi di residenza pubblica: “600 entro un anno e mezzo” era il numero strillato a pagina 37 del Giornale lo scorso 8 gennaio. Inquinamento e caro-casa pregiudicano il futuro di Milano, eppure alle Istituzioni sembra interessare poco ![]() Lo abbiamo detto e continueremo a ripeterlo: Milano da anni vive due vere emergenze che poco hanno a che fare con proclami e fiaccolate e da troppo tempo non vengono affrontate da chi avrebbe il dovere e la responsabilità di farlo. Si tratta di due emergenze che riguardano la possibilità stessa di futuro per la nostra città. La qualità ambientale e la casa sono le due ferite che da troppo non vengono curate e sottraggono anni di vita –il 16% dei tumori a Milano sarebbe dovuto all’inquinamento– e residenti. Su entrambi i temi ci siamo soffermati più volte e abbiamo cercato di raccontare quanto a Milano accade e quanto le Istituzioni fanno –o meglio non fanno–. Edilizia e risparmio energetico: una strada per ridurre anche l’inquinamento ![]() Le famiglie italiane sono responsabili di oltre il 30% dei consumi energetici nazionali e producono il 27% circa delle emissioni nazionali di gas serra (18% per usi negli edifici, 9% per usi di trasporto) . Ogni italiano, con i propri comportamenti quotidiani, emette 21 kg di anidride carbonica al giorno e le case italiane consumano mediamente 150-200 kWh/m2 anno, quando una casa ben costruita e isolata potrebbe consumarne meno di 30 kWh/m2 anno. Anche dalla maggioranza piovono critiche sulla decisione di aprire uno sportello dell’anagrafe nella scuola di via Matteucci ![]() “Ma come si fa!” Sbotta un consigliere comunale di maggioranza, che ovviamente chiede di restare anonimo, “Facciamo la battaglia sulla sicurezza, il Sindaco dice giustamente che dobbiamo tutelare anzitutto i bambini, invitiamo quattromila famiglie della Zona 6 a ritirare un kit per verificare se i propri figli fanno uso di droghe e poi l’Assessorato ai Servizi civici apre uno sportello dell’anagrafe in un edificio scolastico dove ci sono alunni di materne, elementari e medie senza assicurarsi ingressi distinti e che vi sia un’assoluta separazione tra gli spazi scolastici e quelli aperti al pubblico!” Comune e Consiglio di Zona non si parlano e l’anagrafe finisce in una scuola ![]() "I bambini non hanno niente in comune con gli uffici".E' solo uno dei tanti battaglieri slogan ancora affissi ai cancelli della scuola Bacone assieme alle sagome di cartone a forma di bambino. Protestano i genitori degli alunni di via Matteucci. Un ufficio anagrafe all'interno di una struttura scolastica. Un ufficio da cui chiunque può facilmente accedere alle aule e ai corridoi dove i bambini dovrebbero poter girare liberamente e dove dovrebbe vigere un'imprescindibile garanzia di sicurezza. Il kit antidroga fa notizia, molto meno il ritardo del Comune nella comprensione del fenomeno dipendenze ![]() Solo 120 kit antidroga ritirati su quasi 4000 coupon inviati alle famiglie della zona 6 con figli tra i 12 e i 15 anni? Poco importa, anzi per l’Assessore De Albertis, che certo non si vuol fermare ai kit ma inviare nelle scuole meneghine i cani antidroga, si tratta di un successo. Come lei stessa ci ha detto “si è trattato di un sasso gettato nello stagno”. Quale che fosse poi lo stagno, ancora una volta, poco importa ( ascolta l’intervista). |
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