1° maggio: uno spazio di solidarietà in piazza Oberdan

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1° maggio: uno spazio di solidarietà in piazza Oberdan ![]() E’ passato un anno da quella che è nota oggi come la “lotta di piazza Oberdan”, originata dallo sgombero di un palazzone alla periferia Nord di Milano occupato da centinaia di rifugiati politici, perlopiù africani e in possesso del permesso di soggiorno. A un mese dal riconoscimento attribuito al film “La trappola” dal Festival del cinema Africano d’Asia e d’America Latina, che racconta proprio la vicende della lotta di questi rifugiati, lotta a tutt’oggi ancora viva che ha fatto si che il Comune di Milano abbia aumentato di qualche unità il numero di posti letto dedicati a queste persone. Sul palco del Teatro Strehler va in scena il masterplan dell’Expo, dietro le quinte è ancora scontro ![]() Lunedì 26 maggio sul palco del Teatro Strehler andava in scena la presentazione del masterplan dell’Expo 2015, dietro le quinte però si consumava l’ennesimo atto dello scontro di potere che è stata l’unica costante, nonchè il vero impegno su cui si prodigati i protagonisti di questa vicenda, a tratti surreale, molte volte sconfortante. In sette mesi di lavoro la squadra guidata dall’ex Ministro Lucio Stanca ha prodotto (in oltre 26.000 ore di lavoro come ha vantato lo stesso Amministratore delegato di Expo 2015) ben 24 pagine di elaborazione che hanno dato un volto un po’ meno confuso al milione di metri quadri che tra meno di cinque anni dovrebbero accogliere –secondo le sempre meno rosee previsioni– circa 20 milioni di visitatori (le stime di due anni fa erano di 29 milioni). Presentato il master plan dell’Esposizione universale, ma è di nuovo scontro sui poteri e sulle competenze ![]() “Il sogno che diventa realtà”. Con questo ritornello contornato dai festosi video della vittoria su Smirne –in cui, come per magia, al posto del presidente del Consiglio in carica all’epoca Romano Prodi, compare l’allora leader dell’opposizione Silvio Berlusconi– lunedì scorso è stato presentato il master plan di Expo 2015, il progetto del sito che ospiterà l’evento tra 5 anni. Due anni due per produrre qualcosa si avvicinasse ad un progetto. Ma cosa contiene il sogno che diventa realtà? Sarà un’isola circondata da un canale d’acqua, un grande orto di 110 ettari distribuita lungo due assi, il Cardo e il Decumano della città romana. L’ecomostro di Ponte Lambro è ancora lì, il degrado pure. ![]() Sono passati vent’ anni, tre Giunte, e cinque mondiali di calcio. Sei con quello che sta per cominciare in Sud Africa. L’ecomostro di Ponte Lambro, è ancora lì, all’interno del Parco Sud, nel limbo delle decisioni amministrative e dei cavilli burocratici, teatro di spaccio, degrado e accumulo di rifiuti, meta di sbandati e malviventi. L’ultima pagina nera di questa faccenda riguarda lo sgombero di lunedì scorso di alcuni gruppi di Rom che si erano accampati nell’area antistante al “palazzo fantasma”, di fronte a quell’albergo di 7 piani e 350 camere che doveva essere pronto per i mondiali di calcio del ’90 e che non fu mai ultimato. 30 mila metri quadrati di superficie letteralmente abbandonati da due decenni. I numeri dell’amianto in Lombardia, secondo una ricerca di Legambiente ![]() I dati sono ancora impressionanti, soprattutto se si pensa che, in teoria, la regione Lombardia dovrebbe essere “amianto free” entro il 2015: solo il 18,5% degli edifici censiti sono stati bonificati e gli edifici censiti sono uno sproposito. 4.228 edifici pubblici, 24 mila edifici privati, circa 1000 siti con amianto friabile. Sempre che poi i dati siano veritieri: uno dei problemi principali che si frappone alla risoluzione della questione amianto è la mancanza di una mappatura capillare degli edifici interessati, prevista tra l’altro dalla Legge 257/92 che imponeva a tutte le regioni italiane di dotarsi di un Piano regionale amianto, uno strumento per il censimento, la bonifica e lo smaltimento dei materiali contaminati. La Lega a Milano continua la sua strategia di partito di “lotta e di governo” ![]() Avete letto bene: Salvini, non Savini. Non si tratta dello storico ristorante a pochi passi dal Duomo, bensì del sanguigno, quanto scaltro, Consigliere comunale ed eurodeputato leghista; quello delle battaglie contro il cous-cous e il kebab, della maglietta “Padania is not Italy” e della proposta di vagoni del metrò riservati ai milanesi. L’ormai ex enfant-prodige dei lumbard e oggi veterano di Palazzo Marino (ci è entrato giovanissimo nel 1993 con Formentini Sindaco-borgomastro) ha fatto delle provocazioni il suo repertorio comunicativo, capace in un sol colpo di guadagnarsi pagine e pagine sui quotidiani e al contempo di solleticare i bassi istinti del proprio elettorato, a conferma che la prima regola della comunicazione politica non è affidarsi a qualche grafico di grido per elaborare loghi suggestivi e manifesti accattivanti, bensì sapere a chi si sta parlando e utilizzare il linguaggio che il proprio interlocutore sa e vuole comprendere. In via Barzoni si convive con l’amianto da anni, il progetto di riqualificazione c’è ma la macchina comunale è ferma
![]() Se fossimo in un’oscura viuzza di periferia lo si potrebbe anche accettare, ma nel centralissimo Corso Vittorio Emanuele, sotto gli occhi dei turisti e sulle loro teste, una targa toponomastica mestamente penzolante non è certo un bel biglietto da visita per la Milano dell’Expo. Iniziative in occasione della festa della Liberazione ![]() Sabato 24 aprile il Teatro della Cooperativa organizza la settima edizione de La bicicletta di Lia, una delle iniziative che la zona dedica quest’anno alla celebrazione della giornata della Liberazione: il ritrovo è fissato per le ore 14.30 presso i giardini “Gina Galeotti Bianchi” di Via Val di Ledro angolo Via Hermada per effettuare un percorso in bicicletta che prevede diverse tappe. La prima tappa è proprio al Teatro della Cooperativa, presso il salone dedicato alla Gina Bianchi Galeotti; dopo aver percorso Via Ornato, Via Terruggia, Via dei Conti Biglia, Via Giuditta Pasta, via Ettore Majorana, la seconda tappa sarà all’interno dell’Ospedale di Niguarda sul luogo dove i partigiani nel dopoguerra piantarono un ulivo della pace dedicato alle infermiere e alle suore che durante la guerra si adoperarono a favore dei partigiani ricoverati; la terza ed ultima tappa sarà in Via Graziano Imperatore 34, presso la targa che ricorda l’uccisione di Gina Bianchi dove verrà posata una corona. In ogni tappa ci sarà un intervento del Coro di Micene. La maggioranza del Consiglio di Zona 8 vuole una targa per Luisa Ferida, l’attrice che assisteva alle torture a “Villa Triste” e seviziava i partigiani ![]() “Hanno già provato a far cambiare nome a Piazza Gramsci, poi volevano anche intitolare una via ad Almirante, ma siamo riusciti a fermarli. Adesso con la proposta della targa a Luisa Ferida stanno superando i limiti. Già due volte siamo riusciti a far cadere il numero legale, e la votazione è stata annullata, ma la Lega Nord continua a presentarla.” Queste la denuncia del Consigliere di Zona 8, Igor Daldosso (PD) sulla mozione presentata per intitolare una targa a Luisa Ferida, attrice in voga durante il crepuscolo del fascismo e condannata alla fucilazione subito dopo la Liberazione con l’accusa di aver preso parte alle torture inflitte ai partigiani. Per comprendere meglio il dibattito in corso in Zona 8 bisogna tornare alla Milano devastata dalla guerra. Dal settembre 1943 fino all’aprile del 1945, passare vicino a piazzale Lotto era caldamente sconsigliato. Perchè li, tra i bei palazzi di via Monte Bianco, scendendo per via Uccello, si trovava villa Fossati che in quegli anni era stata trasformata nella famigerata “Villa Triste”. La Zona 5 nega all’ANPI la Sala consiliare per le celebrazioni del 25 aprile ![]() Anche quest’anno è giunto il momento di celebrare il 25 aprile, giorno della liberazione dal nazifascismo, che quest’anno festeggia oltretutto il 65esimoanniversario. Non per tutti però, a quanto pare, o almeno non in tutti i Consigli di zona, qui a Milano. Dopo l’episodio verificatosi in zona 6 -dove il consiglio ha negato il patrocinio alle celebrazioni organizzate dall’ANPI (Associazione nazionale partigiani italiani), tra cui ad esempio la deposizione delle corone sulle lapidi– anche in zona 5 è accaduto qualcosa di simile: il Presidente della zona, Giovanni Ferrari, e la sua maggioranza non hanno concesso all'ANPI locale di celebrare il 25 aprile nella Sala Consiliare della Zona, relegandone lo svolgimento in una sala al seminterrato. Sono sempre di più i cittadini contrari alla palazzina di 7 piani di via Longhi ma l’Assessore Masseroli conferma il via libera al progetto ![]() Monta la mobilitazione contro la palazzina di 7 piani che potrebbe sorgere nei prossimi anni in via Giuseppe Longhi 16. La petizione dei cittadini ha raggiunto il web, con la creazione di un sito internetche ricostruisce la vicenda dal 2007, anno in cui per la prima volta si cominciò a parlare del progetto, e raccoglie firme di quanti vogliono dire “no” alla realizzazione di un edificio rischioso dal punto di vista edilizio e geologico. Il via libera definitivo non è ancora arrivato. Rispetto a quando ce ne occupammo per la prima volta tre mesi fa, la novità è che l’Assessore Urbanistica, Carlo Masseroli, rispondendo ad un’interrogazione del consigliere comunale Carlo Montalbetti, ha confermato il parere favorevole al progetto da parte della commissione paesaggistica comunale. ![]() C’erano una volta i prefabbricati sul parterre di Corso Indipendenza. Ci sono ancora, benché oggi abbandonati. Erano stati messi lì oltre vent’anni fa per ospitare temporaneamente i commercianti che avevano i propri negozi nello stabile comunale di Piazzale Dateo la cui ristrutturazione sarebbe dovuta durare qualche anno. La storia della riqualificazione di quello stabile è nota quanto tormentata e quasi infinita. Durata quasi un ventennio tra errori, interruzioni e tortuosità burocratiche. Aumenti del 57% sulle bollette del riscaldamento: la Comasina protesta invano ![]() C’era una volta la Comasina, anzi il quartiere autosufficiente Comasina, il primo in Europa fondato su criteri urbanistici avanzati, con una centrale termoelettrica che allora era uno dei maggiori impianti di riscaldamento urbano esistenti in Europa. Ma il tempo passa e le cose si usurano, soprattutto se nessuno fa manutenzione. Così, puntualmente, ogni inverno qualche tubazione si rompeva e i residenti del quartiere restavano al freddo, ora in un palazzo ora nell’altro, perché la centrale termica che riscaldava il quartiere era vecchia e presentava continue rotture della rete di distribuzione del calore. Gli edifici scolastici di Zona 9 in attesa del tavolo…e di molto altro ![]() Vedere per credere: per questo probabilmente il Consigliere di maggioranza Barbara Bianchi Bonomi (presidente della Commissione Educazione di Palazzo Marino), accompagnata dal Dottor Mercadante, dirigente del Settore Educazione, sono andati in visita presso le scuole di Zona 9 che si sono riunite nelCoordinamento “Una crepa in comune”, quello stesso che lo scorso 8 aprile ha consegnato a mano, presso gli uffici dell’Assessore ai Lavori Pubblici Bruno Simini, 2051 firme raccolte in poche settimane attraverso una petizione tra genitori e insegnanti di solo sei tra le moltissime che a Milano versano in pessime condizioni, talora bisognose di demolizione e ricostruzione, e non solo di manutenzione straordinaria. Milly Moratti, Patrizia Quartieri e Giuseppe Landonio propongono di sostituire la Gronda nord con una metrotranvia e destinare i fondi all’edilizia scolastica ![]() “Stanziare 240 milioni per costruire una strada che sono in molti a non volere è una pura follia”. Patrizia Quartieri, consigliera comunale di opposizione, ribadisce il suo netto dissenso (audio) rispetto agli stanziamenti previsti nel Bilancio 2010 presentato dalla Giunta per la realizzazione della strada di collegamento tra Viale Zara e il Polo Fieristico di Rho. Quella che un tempo si chiamava Strada Interquartiere Nord, e ancora prima, nel 1985, Gronda Nord. Il progetto di strada a scorrimento veloce, insomma, per anni contrastato dai cittadini, contestato dall’Unione Europea, ribattezzato, rimodellato, accantonato e riabilitato, la cui realizzazione sembra tuttavia rimanere una delle chimere di questa amministrazione. Gli scrittori raccontano Milano in una rassegna in Scighera ![]() Parafrasando Calvino, uno che di città e narrazioni se ne intendeva parecchio, “lo scrittore ha questa qualità: rivela la forma delle città che ancora non hanno una forma né un nome”. E Milano, che forma ha? Che colori? Che stili e che voci? Provano a rispondere gli scrittori stessi in una rassegna ospitata dal circolo Arci La Scighera: Notti e Nebbia, ideata da Matteo Di Giulio, vuole presentare uno sguardo insolito e non scontato sulla “città di mezzo”. Si può raccontare una metropoli diversa? Dopo una prima serata dedicata alla città del giallo e dei commissari, che ha visto come ospiti Massimo Cassani, Stefano Di Marino e Lucia Tilde Ingrosso, ci saranno altri tre incontri, rigorosamente il mercoledì all’ora dell’aperitivo. Nel bilancio 2010 tanti tagli, ma garantito lo stanziamento anti-graffiti tanto caro al vice Sindaco ![]() “Contro i writer il Comune di Milano sta conducendo una battaglia unica a livello nazionale. Lo dimostrano i diversi provvedimenti messi in campo per contrastare questo sport incivile. Ad oggi l’Amministrazione è presente come parte civile in ben 10 processi”. Così dichiarava orgoglioso qualche mese fa il vice sindaco Riccardo De Corato, all’indomani dell’approvazione da parte del Governo dell’inasprimento delle pene per l’imbrattamento dei muri all’interno del “pacchetto sicurezza”. Marciapiede e parcheggio occasionale: i molti usi della ciclabile di via San Marco ![]() Milano in bicicletta è quanto mai difficile, si sa: le piste sono poche, poco funzionali, immerse nel traffico cittadino, e soprattutto ostaggio di una mentalità che relega la mobilità ciclabile all’ultimo gradino della scala dei mezzi di trasporto. L’ennesimo esempio è, come ci viene segnalato da uno dei nostri lettori, una delle piste ciclabili più storiche della città, quella che corre lungo via San Marco e si collega da un lato a Melchiorre Gioia e dall’altro prosegue verso via Ancona. Se è poco grave che il tratto della pista in zona via Ancona venga occasionalmente affittato per la collocazione di banchetti e gazebo per raccolte fondi, è più grave che spesso venga usato come parcheggio, più o meno provvisorio, da automobilisti, motociclisti e addirittura camioncini per carico e scarico merci. Come per l'Expo e il Pgt, anche per il bilancio si aprono le crepe nella maggioranza ![]() La forza di una maggioranza politica dovrebbe misurarsi sull'approvazione rapida e convinta dei provvedimenti chiave. A Milano però, l'ensemble PdL-Lega non riesce ormai a suonare lo stesso spartito in nessuna delle esibizioni che contano: su Expo, Piano di governo del territorio e adesso sul bilancio più che una maggioranza che governa la città in pianta stabile dal 2001, sembra ormai di trovarsi innanzi all'ultima edizione dell'Unione prodiana. Ma nel caso del centrodestra meneghino, più che le sconfitte, sembrano essere le vittorie a rendere sempre più arduo governare la città senza scossoni. |
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