Un ciclo di 3 incontri sulla Milano giallanoir con tutti gli autori

Sono i Lunedì di Maggio (4, 11, 18 maggio, alle ore 21), una manifestazione organizzata dal Circolo Culturale Italo Calvino e coordinata da Francesco Gallone
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Un ciclo di 3 incontri sulla Milano giallanoir con tutti gli autori ![]() Proprio nell’ultimo notiziario ci si interrogava sulle cause dello straordinario sviluppo della letteratura milanese gialla/noir e sul perché Milano sia sempre più musa e ispiratrice di certa narrativa. Ed ecco che, quasi come per magia, parte un ciclo di incontri proprio su questo tema, che verrà analizzato e sviscerato dagli autori stessi (moltissimi dei quali citati nell’articolo precedente), per la gioia di tutti gli appassionati del genere e non solo, molti dei quali erano soliti incontrarsi in uno dei luoghi più preziosi per lo scambio di idee a riguardo, e cioè la Libreria del Giallo che purtroppo ha chiuso i battenti poco meno di un mese fa. Sono i Lunedì di Maggio (4, 11, 18 maggio, alle ore 21), una manifestazione organizzata dal Circolo Culturale Italo Calvino e coordinata da Francesco Gallone Milano è prossima a superare ancora una volta quota 1.300.000 abitanti, ma la popolazione attiva è sempre meno e nel lungo periodo il carico sociale non sarà sostenibile ![]() C’è qualcosa di singolare nel modo con il quale sono stati accolti alcuni dati demografici diffusi negli ultimi giorni. Il superamento di 60 milioni di residenti in Italia prima, il fatto che manchino 241 persone affinché Milano superi la soglia di 1.300.000 abitanti un paio di giorni fa hanno riscosso titoli cubitali e toni celebrativi. Al di là delle soglie simboliche, fare i conti con la demografia implica la necessità di comprendere che si tratta di una “scienza lunga”, cioè capace di prevedere gli scenari sociali a lungo termine, che opera sulle relazioni tra quantità anagrafiche e sociali in cui può essere diviso l’insieme della popolazione. Ciò significa, almeno per il dato milanese, che si deve tener conto di alcuni elementi che poco hanno a che fare con le cifre belle tonde che fanno notizia –al di là del fatto che i Milanesi nella seconda metà degli anni ’70 erano oltre 1.700.000 e che la soglia del 1.300.000 residenti fu toccata anche nel 2005– ma con la composizione demografica della città e con le caratteristiche che ne determineranno lo sviluppo sociale a medio e lungo termine con quello che ciò comporta in termini di struttura e organizzazione del welfare. Nonostante la crisi Milano non aumenta le spese per il sociale, come hanno deciso invece molti capoluoghi lomba ![]() Nonostante negli ultimi giorni sui media si siano affollate dichiarazioni ottimistiche, la crisi continua a mordere e ovviamente a farne le spese sono i più deboli. Coloro che già erano in difficoltà si trovano in situazioni drammatiche e quelli che erano appena oltre la soglia della tranquillità economica si trovano a barcollare verso un’incertezza carica di pesanti incognite. Non si tratta di un’impressione da sociologia spannometrica, sono i dati dell’economia lombarda a chiarire la situazione: nel primo trimestre 2009 le richieste di cassa integrazione sono state quanto tutte quelle del 2008 e la media regionale supera quella nazionale con punte drammatiche nella provincia di Varese (dove è di 29,9 ore mensili per dipendente a fronte del dato nazionale che è di 9,1 ore/mese per dipendente), Pavia (20,1ore mensili) e Brescia (15,9 ore mensili). Che ne è stato della fibra ottica gratis per i servizi istituzionali del Comune? E chi ha fatto davvero l’affare tra il Comune che ha venduto e gli acquirenti? ![]() Vi ricordate Metroweb? Se ne è parlato molto tra il 2006 e il 2007, quando fu venduta ad un fondo inglese con la promessa che il Comune di Milano per 10 anni avrebbe avuto gratis il 15% di fibra ottica disponibile. Ce ne siamo occupatiestesamente allora. Ma si sa, il passare del tempo fa perdere la memoria, soprattutto in Italia: quindi facciamo un passo indietro. Era il 2006 e Metroweb era la società a partecipazione comunale controllata da Aem che possedeva la rete a fibre ottiche. Poi, nello stesso anno, la Giunta comunale ritenne una mossa astuta vendere la società, con la motivazione principale che la fibra ottica non era più un buon investimento in quanto tecnologia in disuso. Così, nonostante le polemiche, Metroweb fu venduta al fondo inglese Stirling Square per 32 milioni di euro. Anzi, per la precisione a comprare Metroweb fu una newco (una nuova società creata ad hoc), la Burano spa, controllata al 23,53% da Aem e al 76,47% da Sccp fibre, holding lussemburghese partecipata da Stirling al 74%, ma anche da tre società offshore pressoché sconosciute (la 63 Charitable di Bermuda, Naikooks delle Isole Vergini e Merlin di Guernsey), ovvero tre veicoli societari con base nei paradisi fiscali. Cosa sono gli strumenti finanziari sottoscritti dal Comune che rischiano di affossare il bilancio cittadino? ![]() Arrivati a Palazzo Marino per risollevare le sorti delle casse comunali, i derivati si sono trasformati ben presto nel peggiore incubo dell’Amministrazione cittadina. Anche chi di finanza ci capisce poco o nulla, dopo mesi di titoloni sui giornali ha imparato a familiarizzare con questo vocabolo. Una parola che a Milano come in altri comuni d’Italia, si teme ormai più della febbre suina. I derivati sono titoli finanziari che le grandi banche emettono nei confronti di un soggetto -un ente, un’impresa, o in questo caso un comune- che necessita di liquidità immediata. Il soggetto che sottoscrive il contratto di derivati si impegna a restituire il prestito alla banca secondo i tassi di interesse concordati. Cronologia di una spericolata operazione finanziara con la quale il Comune pensava di guadagnare, rischia invece il dissesto ![]() A Milano il “bubbone” derivati scoppia nell’aprile 2008, dopo che, anche grazie alla trasmissione “Report” , magistratura e media accendono i riflettori su quella che di lì a poco si sarebbe rivelata una vera e propria slavina. Per trovare il bandolo della matassa bisogna risalire al maggio 2005 quando l’Amministrazione Albertini, bisognosa di far cassa ed estinguere mutui precedenti, emette sul mercato un bond da 1.685 milioni di euro, a tasso fisso e rata costante. Il bond viene costituito da quattro banche -Jp Morgan, Depfa, Deutsche Bank e Ubs- che lo vendono e poi versano la somma al Comune. L’Amministrazione si impegna a restituire l’importo entro il 2035. Si complica ancor più l’intricata vicenda dei derivati sottoscritti dal Comune. Intanto il Gip dispone il sequestro di 500 milioni di euro delle banche coinvolte ![]() Terminata la stagione delle serie tv a sfondo investigativo, gli appassionati del genere potranno consolarsi seguendo le intricate vicende finanziarie del Comune di Milano. Dopo mesi di indagini l’affaire derivati è giunto ad un punto di svolta, con il sequestro preventivo di quasi 500 milioni agli istituti bancari con cui il Comune ha stipulato i fatidici contratti. È la prima volta che la magistratura per un caso simile dispone un provvedimento così drastico nei confronti di istituti finanziari. L’accusa per le quattro banche è duplice: non solo avrebbero raggirato alcuni funzionari pubblici approfittando della loro incompetenza per far firmare loro i documenti, ma avrebbero anche rinegoziato illegalmente il bond iniziale omettendo l’esistenza del derivato già in essere dal 2002 con Unicredit. La legge impone infatti che al momento della stipula di un contratto le due parti non abbiano debiti pregressi. Fai clic qui per effettuare modifiche. ![]() E’ uno dei mezzi di trasporto più antichi della storia dell’uomo, ma secondo molti è anche il mezzo del futuro: soprattutto in una città come Milano dove migliorerebbe sensibilmente la qualità della vita. Silenziosa, ecologica, economica, nonchè musa di cantautori e registi: è la bicicletta, che vedremo declinata in tutte le sue varie forme in una mostra di grande interesse che si svolgerà il prossimo mercoledì 22 aprile, da mezzogiorno a mezzanotte, nel suggestivo cortile di corso Garibaldi 71. Si chiama Biciclette ritrovate: dopo il grande successo delle edizioni precedenti, Rossignoli rinnova la mostra di biciclette d’epoca con pezzi di grandissimo pregio che vanno da velocipedi dell’Ottocento allebiciclette dei lavori (come la bici del lattaio!) fino alle indimenticabili due ruote di Binda, Coppi e Merckx. Sempre più ambientazione per il genere “giallonoir”: la narrativa di genere riscopre Milano e diviene lo specchio di una città spaventata ![]() Per intendere la città, per cogliere al disotto della sua tesa tetraggine il vecchio cuore di cui molti favoleggiano, occorreva fare la vita grigia dei suoi grigi abitatori, essere come loro, soffrire come loro. Far vita di quartiere”Luciano Bianciardi, La vita agra Milano ultima fermata è forse l’ultimo neonato dei libri nati, nutriti, ambientati, ispirati, intitolati e in qualche modo legati alla città, che negli ultimi mesi sembrano moltiplicarsi. C’è da chiedersi perché, anche se non si tratta di una novità: Milano è storicamente, protagonista o no, presente in molta letteratura contemporanea, da Gadda (La meccanica) a Vittorini (Uomini e no), da Buzzati (Un amore) a Bianciardi (La vita agra). Saranno i fondi Expo a finanziare il secondo tratto della futura linea 4 della metropolitana? ![]() Venerdì scorso la Giunta comunale ha deliberato il progetto definitivo del secondo tatto della quarta linea metropolitana. I lavori tra il Policlinico e Linate partiranno nel 2010 e quattro anni più tardi l’opera risulterà il naturale prolungamento del tracciato San Cristoforo-Policlinico. Ecco cos’è rimasto del progetto Milano Wireless: doveva consentire la navigazione tramite Wi-Fi in tutta la città…è stato messo in soffitta ![]() La prima città è Parigi, con più di 105 hotspot accessibili gratuitamente, nei pressi di musei, biblioteche, parchi, con accesso consentito tra le 7 e le 23. Si chiama Paris Wi Fi. Poi vengono Londra, Dublino, Barcellona, Brighton, Monaco, Amsterdam, Vienna, Marsiglia e Colonia. Lo scorso febbraio, la città di Berlino ha annunciato un progetto per fornire accesso gratuito a Internet per l’intero centro di Berlino, usando antenne montate sui semafori, ed è attualmente in corso una fase pilota di 3 mesi. A Milano c’è Wireless Castle, cioè il progetto di connessione gratuita e senza fili a Internet all’interno del Parco Sempione: partito alla fine del 2007, avrebbe dovuto essere solo un assaggio del progetto Milano Wireless, con cui l’assessore alla Ricerca e Innovazione Luigi Rossi Bernardi prometteva oltre 4000 punti di accesso wireless diffusi in tutta la città, a loro volta punto di partenza verso gli oltre 13000 che il Comune aveva previsto di realizzare entro il 2015, data di inizio dell’Expo. Il PdL porterà presto in consiglio una delibera per sciogliere la neonata Commissione antimafia ![]() “Noi andremo avanti. Se la maggioranza vuole chiudere la Commissione consiliare antimafia dovrà portare in Consiglio una proposta di delibera e votarla assumendosene la responsabilità” così Pierfrancesco Majorino, capogruppo del PD in Consiglio Comunale e Presidente della commissione della discordia in quanto consigliere anziano. L’opposizione a Palazzo Marino è infatti intenzionata a non demordere e nonostante il boicottaggio da parte della maggioranza che ha sempre considerato questa commissione come un tavolo inutile, anzi uno strumento di polemica strumentale, continuerà a riunirsi. La commissione consiliare sugli interessi mafiosi, anche se fosse solo un simbolo farebbe capire alla città la gravità dell’infiltrazione della criminalità organizzata ![]() L’ultimo allarme sulla presenza mafiosa in Lombardia è stato lanciato appena tre giorni fa dal magistrato Alberto Nobili, intervenuto ad un convegno a Cinisello Balsamo. Nella regione e nel capoluogo la criminalità organizzata è presente, radicata e con fortissimi interessi e, dato ancor più preoccupante, ha scelto quella strategia dell’invisibilità che lontano dal clamore criminale delle regioni di provenienza l’ha portata a mimetizzarsi all’interno del tessuto sociale e produttivo. A ben vedere si tratta di una non-notizia. All’ombra della Madonnina la criminalità mafiosa è ben insediata e fa affari dal secondo dopoguerra quasi senza soluzione di continuità. Dagli anni ’50 con Joe Adonis per arrivare a Luciano Liggio agli inizi degli anni ’70, fino ai giorni nostri con i consistenti interessi in molti settori economici. Non appena costituito il gruppo consiliare del PdL si spacca e dieci consiglieri votano la mozione del PD contro il doppio incarico di Stanca ![]() Non sono piccoli né indiani, come nel romanzo di Agatha Christie, ma fanno parte di un “giallo” altrettanto intrigante. Sono i dieci consiglieri di centrodestra che “a volto coperto” (lo scrutinio era segreto) hanno “attentato” al bottino gelosamente custodito nel fortino di Lucio Stanca. Un bottino che parla di doppio incarico e doppio stipendio, quello di Senatore del Pdl e quello di Amministratore Delegato della Società di gestione dell’Expo. Opportunità messa in discussione dal centrosinistra a Palazzo Marino, che lunedì 20 aprile ha presentato una mozione per impegnare il Sindaco a chiedere formalmente la rinuncia di Stanca dal ruolo di parlamentare. Mozione che, dicevamo, oltre a raccogliere i consensi dell’opposizione, ha trovato il consenso di ben dieci consiglieri appartenenti allo stesso schieramento del nuovo Amministratore SoGe. Cresce la preoccupazione per un possibile dirottamento in Abruzzo dei fondi per l’Esposizione universale del 2015 ![]() L’avevamo anticipato nell’ultimo numero del nostro notiziario, e lungi dall’essere una supposizione avventata, l’eventualità che il sisma abruzzese possa far sentire i propri effetti sull’Expo milanese acquista sempre più spazio sui giornali. Nonostante alcuni ministri –Maroni e Matteoli in testa– facciano a gara a snocciolare le possibili cifre della ricostruzione, sfidandosi in una specie di asta al ribasso, senza spiegare però come possano tracciare un bilancio prima ancora che sia terminata la fase delle verifiche di agibilità, la preoccupazione per un possibile dirottamento di fondi da Milano a L’Aquila è palpabile. Duecento negozi in meno nel 2008. In crisi il settore dell’abbigliamento e ortofrutticolo. Boom invece per l’usato. Confermata la “desertificazione commerciale” dei piccoli centri ![]() Continua a mordere la crisi in Lombardia. A certificarlo non è solo l’aumento esponenziale delle ore di cassa integrazione ma anche la crisi del commercio che, dopo la contrazione dei consumi, inizia a contare le chiusure dei negozi. I dati diffusi dall’Osservatorio nazionale del commercio presso il Ministero dello sviluppo economico segnalano un saldo negativo per il 2008 di 194 esercizi commerciali in meno. La rilevazione, elaborata sui dati dal 31 dicembre 2007 al 31 dicembre 2008, non tiene conto dei primi tre mesi del 2009 durante i quali lo scenario economico si è ulteriormente deteriorato, ma il quadro tracciato è comunque preoccupante. A livello provinciale la situazione peggiore si registra a Como e a Lodi, rispettivamente con un -2,4% e -1,4%, quella migliore a Cremona con +0,6%. La Provincia di Milano chiude in pareggio con una variazione nulla nel corso del 2008. Il dato negativo a livello regionale conferma quello del 2007, dove si era registrata una prima battuta d’arresto dopo un triennio di crescita con un incremento medio annuo del 1,56%. Finalmente a termine il progetto di recupero della ‘Pianta’ di Affori ![]() E’ lì dal 1819, anno in cui, si dice, fosse stato piantato su ordine di Napoleone per rendere omaggio ad una delle sue amanti. Verità o leggenda, la “Pianta” di viale Affori compie 200 anni, e negli ultimi giorni è stata transennata per lavori in corso, cosa che ha destato qualche preoccupazione negli abitanti della zona. In realtà, per una volta, si tratta di una storia a lieto fine: i lavori in atto fanno parte di un progetto di protezione e messa in sicurezza dell’albero secolare, che per l’esattezza è un platano e le cui grosse radici hanno spaccato da tempo l’asfalto del marciapiede. Intervista a Paolo Berizzi, autore dell’inchiesta sulla galassia del nuovo estremismo nero ![]() Neonazisti, skinhead, teste matte, o come piace definirsi a loro “fascisti del terzo millennio”. Si ritrovano nei circoli, nelle piazze, ai concerti, nelle scuole, nelle università, nelle curve degli stadi. I giovani della destra estremista in Italia sono 150 mila. Hanno meno di 30 anni, studiano o lavorano come operai, autisti, magazzinieri. Ne ha incontrati diversi Paolo Berizzi, giornalista di “Repubblica” già autore di “Morte a tre euro” che ha da poco pubblicato “Bande nere- come vivono, chi sono, chi protegge i nazifascisti”. Un libro di cronaca, di storie e di testimonianze vive. Un libro, spiega Berizzi, in cui la sospensione del giudizio consente una descrizione vivida e non dogmatica della “galassia nera”. Pochi saluti romani, tanti giovanissimi. Il giorno di più lungo di Forza Nuova si riduce a quello che voleva essere: spot elettorale. ![]() FFaceva caldo domenica pomeriggio in piazza Missori. Non solo e non tanto per via del sole che dopo giorni di pioggia cominciava a battere sulla città. Il clima era reso incandescente dall’attesa di un convegno. Quel convegno. Le teste rasate, gli skin head, i neofascisti, insomma, quella gente lì, a Milano in molti non ce la volevano. Dieci giorni di mobilitazioni, appelli alle istituzioni per mezzo stampa, dichiarazioni indignate e tentativi di mediazione. La denuncia del gruppo consiliare del PD: opere finanziate e mai concluse. L’Assessore Simini: poche le opere ferme, a causa dell’adeguamento a nuove norme di sicurezza ![]() Spesso ci siamo occupati di cantieri fermi e lavori che non finiscono mai: Milano ne è piena. All’appello mancavano però anche quei numerosissimi “non-cantieri” che impediscono alla città di migliorarsi e contribuiscono a volte al suo malfunzionamento o al degrado di certe zone. Elencati in un dossier del Pd, sono una ventina i progetti discussi, approvati, finanziati (per un totale di quasi 180 milioni di euro), ma che non hanno mai visto la luce: dagli interventi di edilizia residenziale nelle vie Giambellino, Pianell e Cogne, all’ingresso del Parco Trotter, alla riqualificazione di piazzale Gambara. |
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