
ASCOLTA L' INTERVISTA A ROBERTO PRINA
![]() |
|
![]() Roberto Prina, coordinatore della Rete dei Comitati, è tra i tanti cittadini che negli anni ai consigli di Zona si è rivolto rimanendo spesso deluso e teme che le delusioni non siano finite. ASCOLTA L' INTERVISTA A ROBERTO PRINA ![]() Luca Prini è un veterano del decentramento, Consigliere di zona da quattordici anni, ha visto i Consigli di zona ridursi, perdere anche quelle poche competenze che avevano e attendere da anni una svolta necessaria che, secondo lui, non arriverà. ASCOLTA L' INTERVISTA A LUCA PRINI ![]() Pietro Accame è Presidente del Consiglo di Zona 7 dallo scorso giugno, non nasconde le difficoltà in cui si trova il decentramento a Milano ma pensa che ormai i tempi –ed anche Palazzo Marino– siano maturi per riaprire la partita e concedere alle Circoscrizioni almeno alcuni dei poteri che reclamano da anni. ASCOLTA L' INTERVISTA A PIETRO ACCAME Da oltre un decennio il decentramento milanese attende di essere realizzato ![]() Ammettiamolo: qualche merito –o colpa, ovviamente dipende dai punti di vista– circa il riaprirsi del dibattito sullo stato e il destino del decentramento amministrativo a Milano ce l’abbiamo anche noi. Qualche mese fa, proprio sulle pagine di questo giornale elettronico lanciammo una provocazione: visti i poteri che non hanno, considerate le risposte che non riescono a dare ai cittadini, dati i costi, in mancanza di un progetto e di una volontà politica volti a restituire finalmente un ruolo attivo ai Consigli di zona meglio chiuderli. Aumentano ancora i tassi e a Milano cresce il numero di chi non ce la fa a stare dietro a un mutuo ![]() Quanto è lontana Francoforte da Milano? Per chi ha acceso un mutuo a tasso variabile per acquistare casa la città tedesca dove ha sede la Banca centrale europea è sin troppo vicina. Giovedì 8 marzo la BCE ha alzato di 25 punti base il tasso di sconto portandolo al 3,75%. Si tratta del settimo ritocco in poco più di un anno e sembra purtroppo non essere l’ultimo. Il Presidente della Banca centrale europea, il francese Trichet, ha fatto intendere che entro qualche mese si potrebbe arrivare al 4%. Attualmente il costo del denaro è tornato ai massimi dal settembre 2001. Cosa vuole nascondere l’allarme criminalità? ![]() Quale paura agita la città al punto da far ritenere politicamente conveniente minacciare una manifestazione “istituzionale” per chiedere più poliziotti? Milano è in preda alla criminalità? I reati aumentano giorno dopo giorno in una sorta di far west metropolitano sfuggito ad ogni controllo? Gli operatori della sicurezza, a partire dai vertici dei corso Manforte e via Fatebenefratelli, gettano acqua sul fuoco: i dati indicano che non c’è emergenza, i reati segnano una diminuzione tendenziale. Perché allora tanta enfasi? Perché Palazzo Marino grida al lupo della criminalità? Stiamo assistendo al film già visto nel 1998 e 1999: la “tolleranza zero”, il modello Giuliani, i proclami “law & order” che nascondono il degrado ignorato e derubricato ad emergenza criminale? ![]() Due settimane orsono avevamo segnalato la “sparizione” dell’insegna dell’ex Banca Nazionale dell’Agricoltura di piazza Fontana. Quei caratteri non dominavano solo la facciata di un palazzo ma anche la memoria collettiva del Paese, richiamavano uno degli eventi più tragici della storia repubblicana, quello che si suole indicare come l’incipit della “strategia del tensione”. Oggi quelle lettere –dopo la pulizia della facciata- sono tornate al loro posto a ricordare un pezzo della storia di Milano e dell’Italia. I valori delle polveri sottili non scuotono l’opinione pubblica. Misuriamo i danni alla salute. ![]() Ci siamo lasciati alle spalle il “blocco padano” che nonostante l’enfasi non ha prodotto risultati apprezzabili, come le timide limitazioni alla circolazione sperimentate dal Comune di Milano nel mese di febbraio. Ci siamo lasciati alle spalle due mesi vissuti pericolosamente: nei 59 giorni complessivi di gennaio e febbraio per soli sette giorni le polveri sottili sono state al di sotto della soglia dei 50 microgrammi al metro cubo e la media giornaliera è stata oltre il doppio di questo valore limite che - ricordiamolo fino alla noia- non costituisce una mania punitiva nei confronti della libertà di circolazione automobilistica, bensì la misura oltre la quale la nostra salute è a rischio. ![]() L’opinione di Pierfrancesco Majorino, Consigliere comunale dell’Ulivo, sulla paralisi del Consiglio Comunale ASCOLTA L'INTERVISTA A PIERFRANCESCO MAJORINO ![]() Manfredi Palmeri è il Presidente del Consiglio Comunaledal giugno del 2006. Dallo scranno più alto della Sala consiliare vede l’agitarsi –non troppo fattivo- dell’Assemblea che rappresenta i Milanesi. ASCOLTA L'INTERVISTA A MANFREDI PALMERI La paralisi del Consiglio Comunale: cause nuove e vecchie ![]() Delibere approvate con il contagocce, numero legale che spesso manca, maggioranza in fibrillazione tanto da essere arrivata alle querele tra alcuni consiglieri, ore di discussioni su mozioni che seppur significative –come quella di solidarietà a Benedetto XVI dopo le polemiche seguite al discorso di Ratisbona– non sono certo in cima ai bisogni e alle preoccupazioni dei Milanesi. Definire “in stallo” la situazione del Consiglio è inevitabile. Il mercato nero degli affitti: degrado a buon mercato e canoni alle stelle ![]() Contro cosa sono scesi in piazza un mese fa gli abitanti di viale Monza? Contro cosa e contro chi hanno agitato le loro fiaccole? Contro il degrado, lo spaccio, la prostituzione; contro l’invivibilità del loro quartiere e una cappa di criminalità che giorno dopo giorno si era fatta sempre più opprimente: pusher e violenza, risse notturne e adescamenti, aggressioni e danneggiamenti che stringevano la propria morsa su quell’arteria e sul dedalo di vie che si dipana tra via Padova e via Venini e si infrange contro il rilevato ferroviario. ![]() Luca guarda viale Monza dall’alba a notte, quasi 24ore su 24. Un’ edicola è un punto d’osservazione privilegiato per capire quello che accade in strada, per raccontare quello che era diventato viale Monza ecosa è cambiato dalla protesta di un mese fa. ASCOLTA L'INTERVISTA Viale Monza ad un mese dalla protesta dei residenti ![]() C'è voluta una manifestazione pubblica, una fiaccolata di duemila persone che hanno sfilato lo scorso 7 febbraio lungo viale Monza. Hanno dovuto bloccare il traffico per farsi sentire, per darsi visibilità. Prima di allora nessuna risposta o quasi alle numerose lettere di protesta inviate all'amministrazione comunale e alle varie segnalazioni alle forze dell'ordine. Lettere e proteste che avrebbero dovutosmuovere già molto tempo fa le autorità competenti e i rappresentanti eletti e ottenere l'attenzione su un vero e proprio panorama criminale cui si può assistere ancora nelle inquietanti nottate di viale Monza e di molte altre zone della città. |
Archivio
|
Associazione Chiamamilano - via Laghetto 2, MM3 Missori - MM1 San Babila
+39 02 76394142- chiamamilano@chiamamilano.it CF 97328970153 - P.I. 03917010963 |
![]() ![]() |