Una serata in attesa di “24H Senza di noi”

Ecco qualcuna delle iniziative previste.
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Una serata in attesa di “24H Senza di noi” ![]() No, non si tratta di un’invasione di cinesi. E neanche di una mutazione genetica dell’ormai arcinota ‘notte bianca’. è una serata contro la violenza e la discriminazione alla quale aderiscono diverse associazioni e circoli Arci milanesi, ed è proprio stasera, venerdì 26 febbraio. Perciò se ancora non avete deciso come inaugurare il weekend questa potrebbe essere una buona idea: una notte che anticipa e supporta lo sciopero dei migranti e si chiede “Cosa succederebbe se i migranti di tutta Europa incrociassero le braccia per un giorno? E se tutte le donne e gli uomini che rifiutano il razzismo in ogni sua forma decidessero di appoggiarli?” Ecco qualcuna delle iniziative previste. 45 realtà del territorio si mettono in rete e lanciano la festa “Via Padova è meglio di Milano” ![]() Ci voleva un morto perché l’Amministrazione comunale si decidesse ad incontrare le associazioni che su via Padova vivono e lavorano, proponendo il loro modello di integrazione sociale e culturale. Ma forse un morto non è abbastanza, perché l’incontro col Sindaco per ora non ha sortito alcun esito se non l’istituzione di un tavolo “al quale lavoreranno i diversi settori dell’Amministrazione per analizzare sotto molteplici aspetti la realtà sociale di un quartiere come quello di via Padova” e che dovrebbe restituire proposte concrete entro il 31 marzo prossimo. Un dibattito organizzato da Chiamamilano e Associazione differenza donna per discutere di stalking ![]() Da quando ne è stata formalizzata la natura di reato penale lo stalking è divenuto sempre più oggetto di studio e dibattito tra specialisti e ha trovato un crescente spazio nell’informazione. Su questo fenomeno che colpisce un numero crescente di persone –soprattutto donne– l’Associazione Differenza Donna e Chiamamilano hanno organizzato per il 6 marzo, presso la Sala Alessi del Comune di Milano il dibattito: “Alba, agenda antistalking. Scrivere ogni ora la propria sofferenza”. L’incontro, organizzato volutamente a ridosso dell’8 marzo, intende presentare agli operatori del settore (avvocati, magistrati, forze dell’ordine, psicologi, psicoterapeuti, volontari delle associazioni che si occupano di assistenza alle donne maltrattate), l’agenda giornaliera antistalking “Alba”. Secondo il PD un emendamento al PGT presentato dalla maggioranza avrebbe beneficiato un’area del Capo di Gabinetto del Sindaco. Dopo la minaccia di interrompere il confronto sul Piano di governo del territorio il PdL lo ritira ![]() Rischiava di chiudersi prima d’iniziare la settimana di confronto tra l’Assessore all’urbanistica e le opposizioni per far uscire la discussione sul PGT dal pantano nel quale l’hanno ridotta le beghe tra la maggioranza. E, nemmeno a farlo apposta, il nuovo inciampo veniva ancora dalle file del PdL in forma di un emendamento firmato dai consiglieri Vagliati e Pennisi, quest’ultimo agli arresti per aver intascato una tangente da 10.000 euro per sbloccare una pratica edilizia. L’inciampo è stato rimosso all’ultimo momento con il ritiro dell’emendamento incriminato. Secondo quanto denunciato ieri (24 febbraio) dai Consiglieri del PD Majorino e Gentili “l’emendamento perseguirebbe finalità poco chiare a vantaggio di un esponente dello staff del Sindaco.” La Commissione comunale del Paesaggio giudica di scarsa qualità la gran parte dei progetti architettonici destinati a cambiare il volto di Milano ![]() Scarsa attenzione alla qualità, idee mediocri, approssimazione, incompetenza. Spesso si va sotto la soglia dell’accettabilità. E’ il giudizio impietoso espresso dagli 11 architetti della Commissione comunale per il Paesaggio durante l’incontro di lunedì 22 febbraio con l’Assessore all’Urbanistica Carlo Masseroli e alcuni rappresentanti dell’Ordine degli architetti. La Commissione stronca quasi in blocco i progetti edilizi giunti ultimamente in Comune. L’organo tecnico-consultivo istituito dal Comune nel giugno 2009, subentrato a partire dallo scorso novembre alla Commissione Edilizia, è incaricato di valutare la compatibilità dei progetti con il contesto urbano in cui dovrebbero essere inseriti. Si occupa in buona sostanza di stabilire se l’edificazione di un palazzo o la costruzione di un garage si adatti più o meno armoniosamente con la morfologia dell’area prescelta. Le proprietà di due aree “intimano” l’approvazione di due Piani integrati d’intervento. La maggioranza prima si stupisce poi s’adegua ![]() Dopo il caso Pennisi e l’infinita discussione sul Piano di governo del territorio che l’Assessore Masseroli sta tentando di tirare fuori dalle secche degli scontri interni alla maggioranza offrendo alle opposizioni una settimana di riflessione comune per arrivare ad un accordo che porti all’approvazione del PGT entro l’estate, l’urbanistica e i famelici appetiti che l’attraversano è tornata sotto i riflettori. Sospesa la discussione sul Piano di Governo del Territorio, la maggioranza apre un tavolo di confronto con l’opposizione ![]() Dopo più di un mese e mezzo di “stop and go” –per la verità moltissimi stop e pochi go– si ferma ufficialmente la discussione sul Piano di Governo del Territorio. Il Consiglio comunale si è preso una pausa di riflessione, una settimana di quaresima dopo un carnevale piuttosto grigio. Niente sedute fino a lunedì primo marzo, ma una serie di tavoli di confronto tra maggioranza e opposizione orientati a trovare ad un accordo per sveltire una discussione che si era arenata. Sulla prospettiva iniziale di un’approvazione entro l’inizio della primavera si è già messa da tempo una pietra sopra. Ma la concreta eventualità di uno slittamento all’autunno prossimo deve aver messo non poco in allarme il primo Cittadino e l’Assessore all’Urbanistica, Carlo Masseroli, ostaggi delle lotte interne alla loro stessa coalizione. Poche le adesioni allo stop della circolazione proposto per il 28 febbraio e Formigoni benedice i Sindaci che non aderiranno ![]() Finirà come doveva finire, come era prevedibile e previsto –è inelegante, quanto inevitabile citarci, ma l’avevamo detto la settimana scorsa: il blocco padano della circolazione privata, proposto dei Sindaci di Milano e Torino per domenica 28 febbraio, sarà a macchia di leopardo, o meglio a groviera: buchi molti e ampi. In questi giorni sembrava di assistere ad una riedizione della famosa scena della telefonata in Ecce Bombo di Nanni Moretti: “No, allora non vengo. Che dici vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto, così, vicino a una finestra, di profilo, in controluce.” Che dici, blocco? Mi si nota di più se blocco o se non blocco per niente, o solo un po’? Parere positivo in Consiglio di Zona 3 sul progetto a sanatoria per il completamento del parcheggio sotterraneo Ampére/Compagni ![]() Ormai sono passati quasi sette anni (i lavori sono iniziati nell’aprile 2003), e come moltissimi parcheggi a Milano anche quello sotterraneo di via Ampère/Compagni non vede la luce. L’occasione per riparlarne è il parere positivo reso qualche giorno fa in Consiglio di Zona 3 circa il progetto a sanatoria per il completamento. Il fallimento di vent’anni di chiacchiere sulla sicurezza ![]() Se attorno alle 19 di lunedì 15 febbraio un ufo fosse atterrato in via Padova tra fiaccole, bandiere e manifestanti cosa avrebbe capito del recente passato di Milano? Forse avrebbe pensato che negli ultimi vent’anni questa città sia stata governata da forze politiche aliene allo spirito law and order, da sinistre terzomondiste tutte tese all’accoglienza e ad un multiculturalismo irenico quanto ingenuo. Forse gli alieni avrebbero pensato che nella città della tolleranza a tutti i costi qualcosa fosse andato storto. Ma tutti coloro che non sono alieni sanno bene che Milano è governata ininterrottamente dal 1993 dalla destra, prima in sola salsa leghista, poi in duplex Forza Italia-AN e dal 2001 al gran completo, che Formigoni e la sua maggioranza si avviano a conquistare il quarto mandato di fila al Pirellone e che in Provincia tranne l’intermezzo di Filippo Penati la destra governa dal 1999. La via più multietnica di Milano non è solo cronaca nera. Nel disinteresse delle istituzioni continuano a lavorare numerose associazioni per costruire percorsi di integrazione ![]() Ci risiamo: stavolta ci è scappato il morto ed è iniziato l’ennesimo balletto di dichiarazioni, strumentalizzazioni, fiaccolate, requisitorie, veglie di preghiera e servizi telegiornalistici di ogni genere. Via Padova è da tempo terreno fertile per questo genere di cose, in parte a ragione e in parte no. Che sia uno dei luoghi di Milano dove più si sperimentano le conseguenze dei processi d’integrazione tra differenti culture è fuor di dubbio. Ma è anche vero che, come afferma Paolo Pinardi dell’associazione Il ponte, sono in pochi a conoscere la realtà effettiva della zona. “Via Padova” è un’espressione che indica una situazione molto eterogenea, forse l’unica zona di Milano dove convive, con tutti i disagi e le criticità che ciò implica, un numero altissimo di popolazioni diverse, il che l’ha esposta a rapide trasformazioni del tessuto urbanistico e sociale, senza che la fenomenologia relativa a questa immigrazione massiccia e variegata fosse in qualche modo governata dalle istituzioni, ossia da politiche di accoglienza e integrazione culturale. E’ chiaro che certe trasformazioni non avvengono in maniera indolore, ma il costo del cambiamento poteva (e potrebbe) probabilmente essere meno elevato se questo venisse coadiuvato e supportato. Mentre Milano soffoca si propone l’ennesima, inefficace domenica a piedi. Questa volta su scala padana ![]() Diamo ancora una volta i numeri, nella speranza –vana stando ai fatti– di far comprendere a chi deve e può assumere provvedimenti adeguati, e soprattutto efficaci, quanto sia grave la situazione della qualità dell’aria a Milano. Secondo i dati rilevati dalla stazione fissa di Chiamamilano situata in via Piccolomini, dall’inizio dell’anno –cioè su 48 giorni– il limite di 50 microgrammi per metrocubo di PM10 è stato superato per ben 42 volte e il bonus previsto dalle normative europee di 35 giorni di sforamento in un anno Milano se l’è giocato il 10 febbraio. Un record, con buona pace del vice Sindaco che il 25 gennaio di fronte al Consiglio comunale dichiarava che la situazione era migliore rispetto agli anni passati e che Milano è meno inquinata di Frosinone! Mentre il dibattito è arenato torniamo ad esaminare gli elementi inaccettabili del Piano di governo del territorio e alle soluzioni alternative ![]() La discussione sul Piano del governo del territorio procede meno che lentamente in una sequenza di rinvii provocati dai contrasti interni alla maggioranza. Nelle ultime settimane su queste pagine abbiamo espresso chiaramente la nostra opinione su un Piano che dietro le ambiguità di formule come “densificazione” e “perequazione delle volumetrie” prospetta per i prossimi anni un’immane colata di cemento che non trova ragioni né nei trend demografici per i prossimi due decenni né nelle prospettive del mercato immobiliare. Il dibattito sul Piano di governo del territorio è divenuto ormai un campo minato dove si regolano i conti tra Sindaco e pezzi della maggioranza ![]() “Abbiamo altri impegni e la nostra vita non gira attorno al Sindaco”, così ci ha confidato un autorevole Consigliere di maggioranza. Ci sarebbe di che rimanere stupiti, ma ormai la telenovela del dibattito sul Piano di governo del territorio ha assunto toni di vaudeville, cui si sono aggiunte le ombre cupe del “caso Pennisi”. Proprio l’arresto dell’ex Presidente della Commissione urbanistica di Palazzo Marino ha fatto naufragare le prove di dialogo tra il PD e l’Assessore Masseroli. Troppo scivoloso il terreno, troppo ambigua la situazione perché il principale partito di opposizione potesse andare ad un accordo sul documento che segnerà lo sviluppo urbanistico della città per i prossimi decenni. Paradossalmente lo stop ai tentativi di mediazione ha ridato fiato alla “fronda” interna al PdL. Ancora una volta, nonostante le pressioni del Sindaco e dell’Assessore all’urbanistica, la maggioranza si è liquefatta ancor prima dell’inizio della seduta. Ancora arenata la discussione sul Piano di governo del territorio, tra il “caso Pennisi” e una maggioranza sempre più distratta ![]() Niente di nuovo sul fronte comunale. La discussione sul Piano di Governo del Territorio non avanza di un passo, impantanata non solo nella grana giudiziaria che ha coinvolto il Presidente della Commissione Urbanistica Milko Pennisi, ma anche nell’indisponibilità della maggioranza di far quadrato attorno al Sindaco. Lunedì 15 febbraio non si è discusso un solo emendamento: scena rubata dall’intervento del primo Cittadino in aula sul “caso Pennisi” e dal relativo dibattito tra i consiglieri. Dibattito chiuso, di comune accordo, prima delle 19. Discussione del Piano di governo del territorio rinviata a mercoledì 17: in programma una seduta fiume, dalle 15 alle 6 del mattino seguente, per recuperare il tempo perduto. E invece no. Prima ancora che i consiglieri salissero sul ring, al capitolo PGT si è registrato l’ennesimo ko. Il copione ormai è noto: l’opposizione si accorge che la maggioranza non ha i numeri e al momento dell’appello esce dall’aula, la seduta si chiude prima ancora di cominciare. E’ la tredicesima volta in 24 sedute dedicate al Pgt che cade il numero legale. Prima i sogni infranti di Palazzo Marino, poi i tagli ai finanziamenti, adesso l’avviso di garanzia a Bertolaso di cui era stato fatto il nome come possibile sostituto di Stanca… ![]() E se la manifestazione che nel 2015 avrebbe dovuto far ritornare Milano sulla ribalta internazionale facendola diventare meta di decine di milioni di visitatori accolti da nuove infrastrutture e da una città radicalmente trasformata fosse una micidiale produttrice di jella? A questo punto la domanda è d’obbligo, poiché tutti coloro che hanno tentato di cavalcare l’esposizione universale ne sono stati brutalmente disarcionati. Prima il Sindaco che dell’Expo aveva tentato di fare la cifra del proprio mandato e lo strumento di governo della trasformazione urbana tentando di porre alla regia dell’evento il fido Glisenti; poi il nuovo amministratore delegato, Lucio Stanca, designato da Berlusconi e zavorrato sia da un doppio incarico al quale non intende rinunciare che dalla carenza cronica di fondi. E ancora la città cui erano state promesse una linea metropolitana –la 6– e una via d’acqua che mai si faranno. A che punto è Milano nel trasporto pubblico: qualche dato, qualche riflessione ![]() Si è svolta puntuale l’ottava edizione del Mobility Conference, “per creare occasioni di conoscenza e di dibattito sullo stato di avanzamento dei progetti infrastrutturali prioritari per il Paese e sull’attuazione delle politiche pubbliche per la mobilità di merci e persone”. Dalla rete autostradale al sistema aeroportuale e al rilancio di Malpensa, dalle ferrovie di stato alle piattaforme logistiche, ovviamente con un occhio all’Expo che verrà: si cerca il punto della situazione con uno sguardo spesso impietoso al resto d’Europa, e mentre in Regione infuria la polemica sul provvedimento di riforma la cui discussione è stata sospesa in Consiglio lo scorso martedì, una parte della discussione è significativamente dedicata al trasporto pubblico locale. Secondo l’opposizione, dopo l’estromissione di Italia Nostra dalla gestione del Parco delle Cave aumenteranno i costi e peggiorerà la qualità ![]() Costa di più e offrirà di meno. E’ il Parco delle Cave ad un mese dalla cessata collaborazione di Italia Nostra con il Comune di Milano, almeno secondo l’opposizione. Se nel precedente contratto tutte le attività di gestione, sviluppo e manutenzione del parco erano affidate a Italia Nostra per un importo annuo pari a 727.675 euro, oggi la frammentazione dei servizi avrebbe portato ad un aumento considerevole dei costi ,stando a quanto denunciano PD e Verdi. La somma dei 576 mila euro per la manutenzione del verde affidata a Global Service e i 348 mila euro di finanziamento al Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di MIlano per la realizzazione di un progetto di valorizzazione naturalistica del parco fa registrare un +200 mila euro rispetto ai costi del precedente contratto. Dall’1 dicembre 55 giorni oltre i limiti e dall’11 gennaio PM10 costantemente oltre la soglia consentita. Eppure si continua a far finta di nulla ![]() Camera a gas. Come altro si può definire un luogo in cui si continuano a immettere gas nocivi che persone inermi sono costrette a respirare? Certo, una città non ha pareti chiuse e non ha un soffitto –anche se ciò non è del tutto vero poiché l’alta pressione e la la stabilità degli strati atmosferici costituisce un vero e proprio coperchio sui livelli più bassi dell’aria–, quindi se per Milano la definizione “camera a gas” può essere impropria, quella di “città a gas” è più che calzante. Lo confermano i dati relativi all’incidenza delle polveri sottili sulle malattie cardiovascolari di cui abbiamo parlato la scorsa settimana, lo affermano i numeri che provengono dalle centraline di rilevamento della qualità dell’aria installate sul territorio cittadino. Giuseppe Landonio spiega i rischi di un’edilizia lasciata al libero mercato prevista nel Piano di Governo del territorio ![]() Cinquecentomila nuovi abitanti, abbienti o benestanti, nei prossimi 25 anni. Sembra questa la prospettiva implicita incardinata nel Piano di Governo del Territorio presentato dalla Giunta. Libero mercato, edilizia interamente demandata al privato, nessuna clausula relativa all’edilizia sociale, ovvero esilissime prospettive per le fasce deboli della popolazione di poter metter su casa a Milano a fronte, invece, invece di almeno 50.000 persone in attesa di un alloggio popolare. |
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