
![]() Ormai quasi quotidianamente si sente parlare di emissioni di anidride carbonica, di gas serra e dei potenziali effetti che queste hanno in termini di cambiamenti climatici. È certo che una buona percentuale delle emissioni dei gas che possono alterare il clima siano imputabili alle automobili che invadono le strade di gran parte della città del mondo. Blocchi della circolazione automobilistica, zone a traffico limitato, ticket di ingresso nei centri storici sono solo alcuni dei provvedimenti allo studio per far fronte ai problemi dell’inquinamento da traffico veicolare.
Saranno sempre più estese le aree di sosta a pagamento ![]() Il Comune ha dettato la linea in fatto di traffico e se sulle limitazione della circolazione le intenzioni per il momento sembrano sfumare tra una sperimentazione e un progetto –facciamo riferimento al blocco degli Euro e preEuro1 e del ticket d’ingresso–, per quanto riguarda la politica della sosta a Palazzo Marino hanno le idee molto chiare e in linea con la tendenza dominante nelle grandi città europee: la sosta si paga, ovunque. Nella seduta della Commissione consiliare mobilità, traffico e ambiente, svoltasi lo scorso 10 febbraio, l’Assessore Croci ha illustrato il “Piano di sviluppo della sosta regolamentata” che prevede una massiccia estensione delle aree a pagamento ben oltre la cerchia dei bastioni. ![]() Ci sono libri che conviene leggere e poi occorre rileggere. Pensando alla vicenda di Opera il libro in questione è “La grande migrazione” di Hans Magnus Enzensberger. In questo brevissimo e fulminante pamphlet, scritto da uno dei maggiori intellettuali europei quando la polvere delle macerie del Muro di Berlino si stava ancora posando lungo il confine che aveva segnato la storia della seconda metà del XX secolo, si affronta un tema che oggi è divenuto centrale nelle banlieues parigine, nell’hinterland milanese come sulle linee di faglia che segnano il presunto “conflitto di civiltà”: l’incontro-scontro con l’altro, la migrazione che da sempre accompagna la storia umana e che trasforma i sedentari in nomadi e viceversa, il moto dell’umanità della storia che segna i territori trasformandoli in identità che percepiamo –e vogliamo– granitiche e che in realtà sono quanto mai labili. ![]() Aflat è un Rom, viene dalla Romania, vive nel campo di via Triboniano, ha firmato il “Patto di legalità” e manda i suoi due figli a scuola, sperando che domani possano fare una vita diversa dalla sua. ASCOLTA L'INTERVISTA AD AFLAT ![]() Don Virginio Colmegna è Presidente dellaCasa della Carità, si è impegnato in prima persona per trovare una soluzione alla vicenda dei Rom di Opera. Gli abbiamo chiesto un parere sulla vicenda e soprattutto su come settanta cittadini rumeni, di cui la metà bambini, possano essere percepiti come un pericolo tale da sollevare un’intera comunità. ASCOLTA L'INTERVISTA a DON VIRGINIO COLMEGNA Settanta Rom, di cui oltre la metà bambini, un paese pacifico e troppi silenzi ![]() Il 10 febbraio, dopo un oltre un mese di insulti e minacce, dopo un incendio, una fuga precipitosa e un rientro a dir poco male accolto, dopo un assedio da parte di un presidio di cittadini che in molti casi sembrava l’antipasto di un pogrom, i settanta Rom –di cui oltre la metà bambini che ogni giorno si recavano regolarmente a scuola– hanno deciso di abbandonare il campo regolare e provvisorio ai margini del Comune di Opera. ![]() Ieri abbiamo fatto un giro per la città, sia sperando di respirare un aria migliore –così non è stato, il PM10 è rimasto abbondantemente sopra i 100 microgrammi per metro cubo– che per vedere quanto il blocco avesse tenuto ferme le auto. Nel breve arco temporale che andava dalle 16,00 alle 19,00 abbiamo scattato qualche foto: diautomobili in giro non ce n’erano molte di meno che in una qualsiasi domenica d’inverno. Tutte Euro4? Non sembrava. Nonostante la riduzione registrata ieri, occorrono provvedimenti più incisivi ![]() Passato il “blocco padano”, ovvero quello che, con enfasi degna forse di miglior causa, è stato presentato per giorni come il provvedimento fino ad ora più esteso di limitazione della circolazione, possiamo tracciare un primo bilancio. Le polveri sottili, nonostante le deroghe e le molte auto in circolazione, sono diminuite, ma rimangono ben al di là del doppio della soglia consentita. Sabato 24 febbraio il valore del PM10 registrato dal nostro laboratorio fisso di via Vico ha toccato la cifra record di 202, 6 microgrammi per metro cubo. Ieri il valore è stato di 119,1. In termini relativi un risultato apprezzabile, ma in termini assoluti le cifre non possono indurre a cantar vittoria, anzi. Le polveri sottili, nonostante il blocco e la pioggia, sono infatti oltre il doppio del consentito e, dato ancor più preoccupante, la media giornaliera dall’inizio dell’anno è anch’essa attestata su valori più che doppi del limite dei 50 microgrammi per metro cubo. Intervista al dott. Crosignani ![]() Diamo i numeri: 104 microgrammi al metro cubo (µg/m3)è la media giornaliera del PM10 dall’inizio dell’anno; il limite è di 50 microgrammi da non superrare per più di trentacinque giorni in un anno, nei primi 49 giorni è stato superato 43 volte. Sembrerebbe che respirare, a Milano, faccia male. Danni strutturali, crepe nei muri, pavimenti che divorziano dalle pareti.
Affacciato sul parcheggio c’è un palazzo che non ha pace e il cui futuro è assai incerto. Ne abbiamo abbiamo parlato con l’Ingegner Pietro Gianni, condomino e amministratore dello stabile di via Ampère 9. ASCOLTA L'INTERVISTA ALL'ING. PIETRO GIANNI, CONDOMINO DI VIA AMPÈRE 9 Una vicenda decennale di lavori, proteste, danni ![]() Via Ampère: dopo una vicenda decennale, anni di lavori, proteste e danni, il parcheggio non c’è. In compenso, edifici “ruotati”, pavimenti lesionati, crepe strutturali e milioni di euro di danni che pagheranno tutti i milanesi. Inizia anni fa questa brutta storia. È la storia del parcheggio sotterraneo nell’area delle vie Ampère e Compagni, zona Città Studi. Solo uno delle varie decine di parcheggi approvati nel corso della lunga stagione dell’amministrazione Albertini nell'ambito del PUP (Piano Urbano dei Parcheggi). Asilo nido di via D'Annunzio: genitori preoccupati per il futuro, ma anche per il passato ![]() Per raccontare questa vicenda bisogna fare un passo indietro di tredici mesi. Gennaio 2006: due “educatrici” dell’asilo nido comunale di Via Cisalpino, gestito dalla Cooperativa Nuova Assistenza, vengono accusate di maltrattamenti nei confronti dei bambini. Accuse pesantissime che andavano dagli insulti alle minacce fino alle percosse. Bambini tra i quindici mesi e i tre anni apostrofati, secondo le accuse, con espressioni del tipo “sei un cretino, uno scemo, uno stupido”, minacce come “stai attento che finisci male” e poi schiaffi sulla testa, calci sulle cosce e i glutei. Il blocco delle auto pre-euro 1 e euro 1 non ha dato i risultati sperati ![]() Che il Comune di Milano abbia indicato nel traffico veicolare la principale fonte emissiva per quanto riguarda le polveri sottili è un bel passo avanti. Non si tratta di una battuta, anzi. Siamo innanzi ad una svolta se pensiamo che per un decennio, nonostante lo stesso Comune pubblicasse Rapporti sulla qualità dell’aria in cui si diceva che per oltre il 70% il PM10 era originato dal traffico, Sindaco e Assessore all’ambiente continuavano imperterriti a sostenere che l’unico problema erano gli impianti di riscaldamento. E se invece che ridurre le tasse, si investisse sulla qualità della vita di tutti? ![]() Le tasse sono per tutti qualcosa di poco gradevole, eppure costituiscono uno dei collanti che tiene insieme una comunità, locale o nazionale che sia. Le tasse, infatti, non solo consentono di attuare quella logica redistributiva che sta alla base del contratto sociale che regola il vivere collettivo dello stato contemporaneo, ma permettono di erogare quella serie di servizi che nessun privato metterebbe a disposizione poiché non redditizi e quindi di renderli accessibili a tutti. Anche un piccolo limite diventa insopportabile. Ma è più importante fatturare o respirare? ![]() Milano 2006: 800 morti in un anno riconducibili all’inquinamento; 1 anno di aspettativa di vita in meno. Non sono i dati diffusi da una qualche organizzazione ambientalista-catastrofista, bensì quanto detto a chiare lettere dal Comune di Milano sul proprio sito internet alcune settimane orsono. Cifre tragiche quanto note che vanno a sommarsi a quelle che indicano una crescita vertiginosa delle patologie respiratorie e delle allergie che colpiscono i bambini e delle spese crescenti per ricoveri dovuti all’acutizzarsi di malattie polmonari a causa dello smog. |
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