Assegnate le benemerenze civiche dopo la solita, avvilente, estenuante trattativa e più delle esclusioni a ferire la città è il metodo

Poco importano, però, i nomi dei premiati –moltissimi più che degni del riconoscimento– e, forse, si può sorvolare anche su quelli degli esclusi, benché certi “no” dicano molto sulla classe politica cittadina.
Ciò che lascia l’amaro in bocca, e dovrebbe lasciarlo a tutti i Milanesi, è il modo in cui ogni anno, e ormai da troppi anni, uno dei momenti maggiormente simbolici, nel quale il Consiglio comunale illustra a tutta la cittadinanza i Milanesi che hanno incarnato meglio i valori di Milano, viene svuotata di ogni dignità.
Quello sì quell’altro no, se no a questo no anche a quell’altro. A tizio non daremo l’Ambrogino, ma forse la cittadinanza onoraria…ma riflettiamoci un altro po’. E se dedicassimo una via? O forse è meglio una giornata di studi…e perché non una e mezza, o solo mezza?
Desolante, anche perché un Consiglio comunale da troppo svuotato di peso politico reale si accapiglia e si fa notare per la zuffa sugli Ambrogini, con la ciliegina sulla torta di una maggioranza, ridotta a spettatrice mansueta su partite ben più importanti, che si toglie lo sfizio di andare contro il Sindaco sul nome di Enzo Biagi.
E vai! L’anno prossimo, ancora su il sipario. Si, replica, purtroppo.