Un bel progetto di recupero di cibo invenduto nei mercati rionali di Milano, visto da vicino
| Come rendere effettuale la cultura del no-waste: recuperare il cibo invenduto e redistribuirlo a fine mercato, creando valore sociale. In tanti ne parlano ma ancora in (troppo) pochi si adoperano concretamente per quello che che è innanzitutto un recupero di umanità. Nel resto d'Europa non è una novità: dall'Olanda negli ultimi anni ha avuto spinta propulsiva un movimento giovanile molto forte come lo Youth Food Mouvement, e non sono infrequenti i progetti come quello della Disco Soupe, che ha il duplice scopo di riappropriarsi dello spazio pubblico e di sensibilizzare sul tema dello spreco alimentare. Ma andiamo con ordine. A Milano da qualche mese è nato un progetto, Recup, di cui si sta parlando molto, e meritatamente: l'idea è nata da tre ragazze, che hanno pensato di mettersi a disposizione degli altri recuperando frutta e verdura invenduta al termine dei mercati rionali. |
Intorno alle 14.30 un piccolo gruppetto di persone si raduna nel punto in cui i volontari di Recup sono pronti, bilancia alla mano: non per pesare la merce che viene redistribuita quanto per avere un'idea della quantità di cibo recuperato. Iniziano ad arrivare le prime cassette: qualcuno non raccoglie per portare a casa ma per mangiare subito; c'è un pensionato che si sbuccia una pera, mentre un altro tiene sottobraccio una cassetta e ci mette dentro dei melograni, una banana, delle arance; ci sono donne di varie età ed etnie che riempiono sacchetti di tela, c'è anche qualcuno che si ferma a guardare incredulo: "è gratis?" chiede. E se ne va con qualche avocado maturo e un po' di stupore sul volto.
A un certo punto arriva una ragazza egiziana, prende qualche cassetta di arance (ieri ne sono state recuperate venti casse per un totale di 200 kg), e dice che suo fratello ha un panificio, chiede se qualcuno dei ragazzi di Recup è interessato ad andare da lui la sera a recuperare il pane invenduto. Si scambiano i numeri, e il circuito virtuoso sembra oliato a perfezione: è il meccanismo dello scambio, del dare e del prendere in maniera equa, anche se non tutto fila sempre liscio: come racconta ancora Sasha, non a tutti è chiara la filosofia che sta alla base del progetto, ovvero quella della condivisione. Il senso civico che è alla base dell'iniziativa imporrebbe che si facesse una ripartizione equa di quanto a disposizione. Ma capita che qualcuno afferri con frenesia, prenda per sè senza curarsi degli altri. Del resto ci vuole un po' perché la gente si abitui e capisca lo spirito della cosa. In generale Recup sta iniziando a essere conosciuto sia dagli ambulanti, che non sempre sono però gli stessi, sia dai cittadini che bazzicano il mercato: c'è ancora molto da fare, i volontari raccontano che stanno pensando di rendersi più riconoscibili tramite cappellini o pettorine, e una delle ultime novità è stato l'acquisto di tre cargo biche che sono molto ultimi per il recupero della merce, specie nei casi in cui è parecchia. Già, perché a volte capita anche che frutta e verdura ancora avanzino dalla redistribuzione, e capita che qualche volontario ne faccia conserve e marmellate, che poi vengono regalate ma anche vendute per autofinanziare il progetto. Sempre a questo proposito, a breve partirà una prima campagna di crowdfunding per sopperire alle spese di gestione dell'associazione.
Uno degli aspetti più interessanti dell'operazione Recup è la rete che i volontari hanno creato e stanno creando con altre realtà virtuose: dai contatti con associazioni e gruppi che si occupano di aiutare chi ha bisogno all'aiuto reciproco con spazi di prossimità; un esempio è quello di Fucine Vulcano, un'associazione poco distante dal mercato di piazzale Martini (la sede è in viale Molise), che si occupa di mobilità ecosostenibile, riciclo e riutilizzo creativo dei materiali. Non solo, il progetto “Recup” collabora anche con il progetto QuartieriRicicloni "Cittadinanza attiva contro lo spreco a Milano", di Eco dalle Città e Giacimenti Urbani realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo.
L’angolo Recup attualmente è in cinque mercati: in viale Papiniano al sabato, in via Cambini, il lunedì, in piazzale Martini ogni mercoledì e in via Termopili il venerdì.
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