Il Comitato Milano per l’Acqua si apre al dialogo con l’Amministrazione

L’argomento, troppo spesso ignorato dalla stampa, ha riscosso notevole successo di pubblico in occasione della ‘Giornata mondiale dell’acqua’ celebrata il 22 marzo.
Ad aprire il convegno è stato Manfredi Palmieri, Presidente del Consiglio Comunale di Milano.
Padre Alex Zanotelli ha denunciato l’attuale tendenza alla privatizzazione del servizio idrico e il business dell’acqua in bottiglia, intravedendo una soluzione se, e solo se, i cittadini riprenderanno a porre domande e a non permettere alla maggioranza di decidere tra le mura delle aule. (Ascolta l'intervista a Padre Alex Zanotelli)
Di minor veemenza ma di certa efficacia è stato l’apporto di Massimo Florio, economista della Statale di Milano che riporta il discorso alla dimensione del pubblico e del privato: “Sono beni di cittadinanza quei prodotti o servizi per i quali la comunità politica conviene che l’accesso è costitutivo dell’inclusione sociale. Tali beni, anche se possono essere tecnicamente prodotti da soggetti privati, lo sono fondamentalmente come parte di un progetto pubblico, e sono quindi intrinsecamente beni ‘pubblici’, in un senso diverso e piu’ profondo di quello tradizionalmente accettato”.
Con queste parole il Professor Florio sottolinea l’importanza della presenza del pubblico per la natura stessa del bene acqua per garantire a tutti il servizio e per escluderlo dall’onda delle privatizzazioni che sta coinvolgendo la gestione della “cosa pubblica”.
Anche dal pubblico sono state proposte testimonianza suggestive come quella dei rappresentanti della popolazione indigena boliviana, di passaggio dopo l’Assemblea Mondiale degli Eletti e dei Cittadini per l'Acqua svoltasi a Bruxelles.
La privatizzazione dell’acqua in Bolivia è sicuramente emblematica per le conseguenze sia economiche (i prezzi aumentati e la trasformazione da utenti a clienti) sia socio-culturali, poiché tale processo arriva ad escludere le popolazioni dall’accesso alle sorgenti per la celebrazioni di riti religiosi e culturali.
Emilio Molinari, presentando il convegno scrive “Per il Comitato è l’apertura di un confronto tra l’istituzione cittadina e la società civile. Un confronto che vogliamo sia prima di tutto d’informazione nel merito di questi problemi, lo sia sulla cultura del diritto all’acqua e sull’acqua come bene comune dei cittadini e che sia l’inizio di un percorso partecipativo, premessa indispensabile ad ogni decisione. Siamo convinti che il confronto sia necessario ed urgente, che chiami tutti gli attori in campo a misurarsi coi problemi del ridursi delle disponibilità idriche e al contempo della necessità di definire quel bene pubblico e comune senza il quale non esiste nemmeno l’idea della comunità e della politica. Crediamo che lo sia per il contesto di incertezza normativa che si è determinato nel paese nel parlamento e con la Regione, per i contrasti politici che attraversano trasversalmente la politica e la società e che si alimentano nella disinformazione e dall’assenza di dialogo.”
Acqua in Comune ha aperto il dibattito. Speriamo qualcuno risponda
Irene Cervasio
www.comitatomilanoacqua.info
www.acquabenecomune.org
www.capgestione.it
www.contrattoacqua.it