L’assessore De Cesaris conferma che il progetto complessivo ex Gronda Nord è stato cancellato, ma il Coordinamento chiede un ulteriore confronto

Del resto non è così semplice mettere la parola fine una volta per tutte su una questione che, dal lontano 1985 (anno in cui la giunta milanese guidata da Tognoli approvò il progetto della Strada Interquartiere Nord, una strada a scorrimento veloce che avrebbe unito la zona nord di Milano, da Rho-Pero al quartiere Adriano, passando per Quarto Oggiaro, Bovisasca, Affori, Niguarda e Precotto) è arrivata ai giorni nostri passando attraverso numerose giunte, vari progetti, altrettanti nomi, ricorsi e pronunciamenti che l’hanno portata da Milano fino alla Corte Europea del Lussemburgo.
L’ultimo incontro a riguardo è stato a fine 2011, più di un anno fa, quando è stato chiarito dall’assessore Pierfrancesco Maran che la questione è divisa in due parti, una riguardante la SIN, l’altra le modalità di accesso all’Expo. In questa occasione Maran già disse che riteneva che la SIN non fosse da realizzare.
La lettera dell’assessore De Cesaris ribadisce il concetto, specificando che “l'unico tratto che sarà realizzato è quello già in corso di realizzazione che inerisce Eritrea/Expo. Tutta la restante parte dell'opera non avrà realizzazione, nelle tavole di piano è rimasta segnata una zona di rispetto, ciò esclusivamente al fine di consentire alla procedura VIA (allora ancora in corso) di concludersi e per consentire, ove c'e ne fosse bisogno, in alcune zone, interventi sulla viabilità urbana o di mobilità dolce. Aggiungo inoltre che il procedimento VIA inerente l'opera, a parte il tratto in realizzazione, ha comunque avuto esito negativo”.
Il Coordinamento Comitati Antigronda, che ha “ottenuto finalmente il risultato che ha perseguito mediante il proprio impegno trentennale” ringrazia l’attuale Amministrazione “che ha mantenuto sin qui le promesse fatte”.
Ma chiede ancora un confronto, per la questione rimasta in sospeso legata ai progetti per una nuova metrotranvia Est-Ovest e per i collegamenti al sito Expo.
Esiste infatti, e lo sa bene chi ha seguito la vicenda nel corso degli anni, un progetto alternativo di metrotranvia (già snobbato dall’ex assessore Masseroli), che lascerebbe intatto il tratto inerente al Parco delle Favole, uno di quelli maggiormente contestati in passato.
Come scritto in chiusura della lettera della De Cesaris, “presto l’assessore Maran esporrà i contenuti del PUMS e credo che ogni ulteriore aspetto di natura anche locale verrà ulteriormente approfondito”.
Per l’ultimo nodo relativo all’affaire Gronda bisogna attendere ancora un pochino.
A.Pozzi