Cresce per la prima volta dal 2011, almeno nelle intenzioni, la propensione all'acquisto di un'abitazione

Al momento si tratta solo di segnali che indicano una propensione che, ovviamente, non si traducono automaticamente in trattative. Eppure il clima d'opinione sembra essersi modificato in senso positivo, tanto che alcuni istituti di credito sono tornati a pubblicizzare i mutui ipotecari; e sebbene non sia sia tornati all'erogazione dei finanziamenti al 100% e oltre di una decina di anni orsono, siamo di fronte ad un altro indice di una prospettiva di ripresa per un settore che negli ultimi anni si era arenato anche per il credit crunch.
La crisi, evidenzia lo studio, ha comunque lasciato profonde tracce anche sulle esigenze e le propensioni dei possibili acquirenti, anzitutto sul fronte degli strumenti finanziari per comprare casa: il 45% potrebbe essere interessato alla locazione con patto di futura vendita, il 37% alla possibilità di mutui sull'intero valore dell'immobile e il 27% a permute agevolate. Tradotto in altri termini: l'intenzione all'acquisto c'è, ma capitale a disposizione assai poco.
La crisi ha comunque riplasmato anche le aspettative e se si cerca ancora la qualità, sulla quantità, ovvero sulla metratura, l'intento è di risparmiare e il 55% dei potenziali acquirenti milanesi si orienta ormai su un'abitazione attorno ai 60 metri quadrati, della quale, per comprimere ulteriormente i costi, il 35% accetterebbe le pareti interne fatte in gesso fiorato piuttosto che in muratura (nel 2011 erano solo il 22%).
M. L. C.