Non solo sarà pronta dopo l'Expo ma adesso è anche al centro delle indagini della Procura

Come se non bastassero ritardi e contestazioni proprio la via d'acqua è finita nell'occhio del ciclone dell'ultima inchiesta della Procura di Milano su appalti e corruzione. All'alba del 7 maggio tra i sette personaggi colpiti da ordinanze di custodia cautelare per turbativa d'asta e corruzione, oltre ad alcuni personaggi coinvolti ventidue anni fa in "mani pulite" e imprenditori, figura anche il direttore pianificazione acquisti di Expo 2015. Secondo gli inquirenti fino a poche settimane fa sarebbe stata operante una vera e propria organizzazione per condizionare l'assegnazione degli appalti, tra i quali anche alcuni relative alle opere connesse ad Expo come quelle per le residenze delle delegazioni straniere presenti all'Esposizione universale e per la via d'acqua.
La procura ha comunque assicurato che non sono stati sequestrati atti dei procedimenti amministrativi in corso e che quindi la macchina di Expo può "tranquillamente procedere e operare".
Tranquillamente fino ad un certo punto, dato che ormai è ormai sotto gli occhi della città che la torta di Expo non faceva -e fa ancora- gola solo alle imprese legate alla criminalità organizzata, ma anche a tutta una serie di personaggi-cerniera tra politica e affari insediati fin nel cuore della macchina organizzativa del sempre più ammaccato evento delle promesse mancate.
Beniamino Piantieri