Crisi e cambio delle abitudini dei Milanesi contribuiscono al lieve calo delle polveri sottili

Il 2013 è stato anche l'anno col minor numero di giorni in cui il limite europeo è stato superato: 81 giorni nel 2013, rispetto ai 166 dell'anno 'orribile' del 2002, anche se l'Europa tollera solo 35 giorni sopra la soglia (vedi grafico). Quindi la situazione della qualità dell’aria a Milano si presenta comunque ancora critica, poiché i superamenti e i picchi si collocano ancora oltre il doppio dei limiti imposti dalla normativa europea.
Tuttavia l’altro dato che conferma una tendenziale, benché ad oggi insufficiente diminuzione delle polveri sottili nell’aria di Milano, è quello climatologico: il 2013 non è stato tra gli anni più piovosi, posizionandosi più o meno sulla media degli ultimi dieci anni, segno che non vi sono state precipitazioni eccezionali e prolungate a “pulire” l’aria.
“Nessun trionfalismo”, osserva il presidente della Commissione Ambiente Carlo Monguzzi, e l'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran spiega che “non ci stupiremmo se il dato del 2014 non fosse così positivo”, ma la considerazione è che “gli interventi fatti finora non sono senza effetto”.
Certamente, una mano l'ha data anche la riduzione complessiva del traffico negli ultimi dieci anni, data vuoi dalla crisi economica sia dal cambiamento delle abitudini di mobilità.
Il numero dei veicoli ogni mille abitanti è calato del 10% in un decennio (nel 2011 si contavano 50.000 scooter in più rispetto al 2003, e le auto sono diminuite di 70.000 unità). I dati sul consumo di carburante, poi, indicano che nel 2013 i milanesi hanno acquistato il 6% di benzina e il 7% di gasolio in meno rispetto al 2012.
Con le rilevazioni sul Black Carbon, un conglomerato legato al ciclo del carbonio nel Pm10 che permette di avere una localizzazione a corto raggio delle concentrazioni di polveri, è evidente anche il contributo positivo di Area C (anche se va ricordato che il ticket è stato introdotto come un'imposta sul traffico e non sull'inquinamento).
La campagna di rilevamento di questo inquinante (i cui limiti non sono ancora normati per legge) condotta per tutto il primo anno di Area C, mostra come la sua concentrazione nell'aria sia nel corso dell'anno dal 30 al 50 per cento inferiore in centro città rispetto alla cintura della circonvallazione.
Se i dati sulle auto –che secondo l'Agenzia comunale per la mobilità sono responsabili di circa il 70% dell'inquinamento atmosferico– si possono iniziare a leggere con sollievo, l'allarme del Comune arriva per gli impianti di riscaldamento.
Nella campagna di monitoraggio tuttora in corso, che porterà a ispezionare circa 13.000 impianti sui 158.000 presenti in città, finora sono state trovate non a norma due caldaie su cinque. Irregolarità non gravi per la maggior parte dei casi, riguardanti soprattutto la manutenzione, gli indici di fumosità e l'areazione dei locali, ma che evidenziano comunque l'importanza di un monitoraggio costante operato dall'ente pubblico, si sottolinea dall'Amministrazione.
Per aiutare i cittadini nella gestione degli impianti termici il Comune ricorda la recente apertura in tutte le zone degli Sportelli Energia, dove i cittadini possono ricevere informazioni su tutto quanto concerne il riscaldamento e il risparmio energetico, dalla manutenzione degli impianti agli incentivi per le fonti di energia rinnovabile. Informazioni e orari possono essere consultati nella pagina dedicata sul sito del Comune.
Claudio Urbano