Il rapporto del Naga sui meccanismi dell’illegalità in relazione alla sanatoria del 2009

A questo meccanismo è dedicato il rapporto e più in generale dal sistema di ingresso per motivi di lavoro disegnato dall’attuale normativa.
Ciò si è verificato prima di tutto a causa dell'esclusione di intere categorie di lavoratori che vivono e lavorano sul territorio e lasciando l'intera gestione della domanda di regolarizzazione nelle mani dei datori di lavoro e non dei lavoratori; inoltre, ad oggi, non sono stati previsti meccanismi per la tutela dei cittadini stranieri truffati che, anzi, denunciando si sono autodenunciati. “L'indagine che presentiamo si pone l'obiettivo di portare alla luce questa realtà e di individuare soluzioni per la regolarizzazione dei cittadini stranieri truffati e non solo" concludono i volontari.
Questi i dati disponibili sulla sanatoria: le domande di regolarizzazione presentate nel 2009 sono state 295.126, di cui il 14,7% (43 394 domande) nel solo territorio di Milano e Provincia. Secondo il Ministro dell’Interno, a febbraio 2011 sono 215.255 (73%) quelle accolte; 44.824 (15%) quelle sospese; 32.376 (11%) quelle rigettate; 2.671 le rinunce (1%). Sono 196.454 i permessi già rilasciati dalle Questure.
L’indagine del Naga è svolta invece su un campione di 438 cittadini stranieri truffati: i truffati sono in maggioranza uomini, di nazionalità egiziana e in media hanno lavorato e vissuto in modo irregolare in Italia per 4 anni e 6 mesi prima di poter accedere ad una possibilità di regolarizzazione. Le modalità di truffa variano da falsi datori di lavoro, furti d'identità, convocazioni in Prefettura e ricevute false, banche inesistenti e finti professionisti, domande eccedenti (fino a 47, quando era previsto un massimo di 3). I "datori di lavoro" sono stati nell'83% dei casi italiani e nel 71% ha partecipato alla truffa almeno un intermediario, spesso della stessa nazionalità del truffato. Nel campione considerato, la maggioranza dei truffatori sono italiani seguiti da egiziani e senegalesi. Nel 62% dei casi i lavorati truffati non conoscono gli esiti della loro pratica e in nessun modo comunque sono potuti intervenire per il buon esito della domanda di regolarizzazione. Per quanto riguarda il "tariffario", ogni truffato ha pagato in media 3.027€ per un totale, nel nostro campione, di oltre 1.000.000€.
In pochissimi hanno esposto denuncia.
"L'indagine svolta dimostra, una volta di più, come il problema di fondo sia il mancato funzionamento del meccanismo d'ingresso dei cittadini stranieri per motivi di lavoro secondo le regole vigenti e perfino delle sanatorie" dichiara Pietro Massarotto, presidente del Naga. "Sinteticamente possiamo inoltre affermare che la sanatoria ha prodotto truffe ed estorsioni senza precedenti. Con le regole attuali i truffatori sono risultati intoccabili e se le Istituzioni non decideranno d'intervenire i reati connessi alla 'sanatoria truffa' passeranno sotto silenzio”.
Per quanto denunciato, l’associazione propone di slegare l'ingresso dei lavoratori in Italia dal requisito del possesso del lavoro a priori; prevedere per legge la possibilità di regolarizzazione per coloro che lavorano e che si trovano già in Italia; istituire la possibilità di concedere visti d'ingresso per ricerca d'occupazione.
Sul sito dell'asociazione Naga è possibile scaricare il rapporto completo.
A.Pozzi