Si attendono i superpoteri per il Commissario Expo, ma il ritardo accumulato renderà necessarie le procedure d'urgenza

A undici mesi dall'apertura ai visitatori dell'area espositiva -che ad oggi rimane un cantiere in clamoroso ritardo- il nodo sono le famigerate procedure d'urgenza che fino ad oggi sono riuscite -come è accaduto per tutte le grandi partite dello opere pubbliche degli ultimi anni -dal G8 alla ricostruzione de l'Aquila- a bypassare i controlli. Già nel passato sia la Corte dei conti che l'Autorità anticorruzione avevano sottolineato come la società Expo avesse già assegnato oltre mezzo miliardo di euro di di appalti con procedure abbreviate e semplificate e quanto sta emergendo giorno porta a galla decine di appalti (almeno 72) assegnati senza bubblicazione del bando e gare fatte con procedure semplificate anche per lavori ben superiori ai limiti previsti da questo tipo di strumento.
I ritardi accumulati fin dalle prime settimane dopo la vittoria su Smirne adesso mostrano tutto il loro peso economico, giudiziario e d'immagine che difficilmente qualsiasi superpotere riuscirà a portare sulle proprie spalle. Soprattutto perchè di annuncio in annuncio, i fantomatici poteri speciali sono ancora tutti nelle nebulose intenzioni del Governo e ci vorrà almeno qualche settimana prima che vengano messi nero su bianco.
B. P.