È scontro tra Comune e cittadini percorso della via d'acqua di Expo. Palazzo Marino rassicura su bonifiche e nuovi alberi, ma il tracciato del canale non cambia. E i comitati annunciano ancora battaglia

Del resto nella serata si sono fronteggiate istanze opposte. Da una parte quella dei diversi attori pubblici coinvolti (ieri erano presenti i tecnici di MM - Metropolitane Milanesi, che si occupa della gestione idrica di Milano e che ha realizzato il progetto, insieme alla responsabile delle vie d'acqua per la società Expo Anna Rossi), che ora premono per procedere il più rapidamente possibile. Per un'opera che è comunque necessaria, ha spiegato Anna Rossi, per far defluire le acque che escono dal sito dell'esposizione. A lavori già appaltati non sono possibili modifiche sostanziali del tracciato, ha sottolineato Confalonieri, dichiarando di “assumersi tutta la responsabilità politica” della scelta.
D'altra parte, c'è l'istanza dei cittadini e degli ambientalisti, che denunciano l'invasività dell'opera, soprattutto nel parco di Trenno, ma anche la sua scarsa attinenza con la rete idrica storica dei fontanili. “Quello che sarà costruito è un canale che taglia il territorio e che non ha la valenza turistica e paesaggistica che avrebbe potuto avere proprio in virtù del legame con Expo”, attacca Sergio Pellizzoni di Italia Nostra, rammaricandosi che la società Expo non abbia mai considerato i progetti presentati dall'associazione dal 2009 in poi, tanto che solo questo martedì MM hanno ammesso la fattibilità del tracciato alternativo proposto, che evita di tagliare il parco di Trenno e corre ad Est del parco delle cave. Per realizzarlo ci sarebbe però da predisporre un percorso tombinato lungo l'abitato di Trenno, e soprattutto espropriare altri terreni di proprietà Ligresti, più a nord di quelli già espropriati finora lungo via Cascina Bellaria, decisione che secondo le istituzioni richiederebbe troppo tempo.
“C'è una catena di passaggi amministrativi ma allo stesso tempo una mancanza di reali valutazioni dei progetti. Se come noi sosteniamo, questo tracciato comporta dei danni per l'area, si potrebbe anche correre il rischio dei ritardi”, lamenta sempre Pellizzoni, secondo cui è Palazzo Marino che dovrebbe prendere nettamente posizione su ciò che succede sul suo territorio.
Su questo punto, Confalonieri e i tecnici tendono a rassicurare. Il canale, una volta finito, sarà molto meno impattante di quanto possa sembrare dalle operazioni di scavo. Del resto l'invaso sarà di circa due metri di larghezza, per arrivare a 5 o 8 solo in alcuni punti. Poi, naturalmente, ci sarà tutta l'area impegnata dalle sponde. “Ma i cittadini credono ancora che il canale sia navigabile”, sono sbottati alcuni dei presenti mercoledì sera.
E qui non si può non considerare il problema di comunicazione, se è vero che ai residenti delle zone interessate una lettera di illustrazione dei lavori, con informazioni molto generali, è stata inviata solo da poche settimane, “mentre avremmo dovuto farlo almeno uno-due anni fa”, ragionavano mercoledì alcuni presidenti di Zona e consiglieri di maggioranza presenti. Anche se il presidente di Zona 6 Gabriele Rabaiotti ricorda che con la cittadinanza di incontri ne sono stati fatti molti, ad esempio per decidere il tracciato che interessa il parco Pertini.
Dall'Amministrazione sono arrivate altre rassicurazioni. Innanzitutto quella sulle bonifiche, che nelle aree di scavo saranno comunque fatte, ha precisato Confalonieri. Poi quella sugli alberi interessati dai lavori. Sono circa 260 e non mille, ha sottolineato sempre Confalonieri: si cercherà di salvaguardare le piante di maggior valore mentre le altre verranno ripiantumate. C'è, infine, la disponibilità a piccoli cambiamenti e migliorie nel percorso.
Concessioni che non bastano ai comitati, che chiedono la disponibilità a modifiche sostanziali. Altrimenti, hanno comunicato, riprenderanno l'occupazione dei cantieri. Una situazione che secondo Pellizzoni può aprire la porta a modifiche del tracciato, visto che l'opposizione all'opera si sta allargando. “So che mantenere questo tracciato significa assumersi la responsabilità della scelta”, ha tenuto il punto Confalonieri. E così i lavori vanno avanti.
C.Urbano