Continua lo scontro tra Formigoni e Podestà sulle modalità di acquisizione delle aree per l’Esposizione universale

Nonostante i richiami del BIE, che ha fatto sapere che entro ottobre i terreni su cui dovrebbero sorgere i padiglioni espositivi dovranno essere ufficialmente acquisiti, Comune, Provincia e Regione continuano a non trovare l’accordo tra di loro e con i proprietari delle aree (Fondazione Fiera e Gruppo Cabassi).
In gioco, come abbiamo già scritto un mese fa, ci sono da un lato gli interessi dei proprietari dei terreni che vorrebbero venderli ad una cifra almeno doppia rispetto all'offerta della Regione -principale sostenitrice dell’opzione acquisto- o, preferibilmente, cederli in comodato temporaneo ad un canone simbolico per vederseli restituiti ad Expo finito con destinazione d’uso modificata (da agricoli diverrebbero edificabili) e generosi indici edificatori.
Quest’ultima opzione é quella caldeggiata invece dal Presidente della Provincia, Guido Podestà, il quale sostiene che in tempi di crisi le istituzioni lombarde non possono accollarsi le spese per l’acquisto di quelle aree.
è del tutto evidente che lo stallo sull’affaire dei terreni copre -neanche troppo- uno scontro tutto interno al Pdl, alle sue anime e alle rispettive cordate di interessi finanziario-immobiliari.
Una partita molto terra-terra (é proprio il caso di dirlo) che sta trasformando l'Expo in un pantano...edificabile.
B.P.