All’Isola, nonostante due sentenze del TAR, continuano i lavori

Più che un’area di cantiere questo pezzo del quartiere Isola sembra un grande campo per il gioco dell’oca e come nel gioco dell’oca si procede alternativamente avanti e indietro.
Così annullata definitivamente nel 2000 la convenzione del 1989 si riparte daccapo. Questa volta, la convenzione viene stipulata con la Milano Assicurazioni Spa. Ma contro di essa e contro il conseguente permesso di edificazione i cittadini –oltre 200– si rivolgono al TAR. E siamo ad oggi.
Il 24 luglio scorso –come abbiamo scritto quasi un mese fa– il TAR lombardo ha accolto i due ricorsi presentati dai cittadini (il 64/05 presentato il 27 dicembre 2004 e il 44/07 presentato il 20 dicembre 2006) contro il Comune di Milano, la Im.Co. Spa e la Milano Assicurazioni Spa sul cosiddetto P.I.R. (Piano integrato di recupero) Isola, uno dei lotti che va a comporre il grande disegno del Garibaldi-Repubblica. Pertanto il TAR ha annullato, con la sentenza 5439, la delibera del Consiglio comunale 54 del 19 ottobre 2004 e, con la sentenza 5438, il Permesso di costruire 204 del 27 ottobre 2006.
Il Tribunale amministrativo contesta al Comune di Milano il mancato rispetto degli standard previsti dalla convenzione originaria, cioè “non è più prevista la realizzazione della superficie destinata alla residenza, non vengono più previsti il mercato e la piazza scoperta, scompaiono i 400 mq di superficie per i servizi di quartiere…”. Secondo il TAR il permesso di costruire n.204 del 2006 risulta, quindi, viziato da “invalidità derivata.”
Fuori dai tecnicismi del diritto amministrativo, Comune e costruttore non avrebbero rispettato quanto originariamente previsto, penalizzando di fatto la superficie ad uso pubblico e pertanto il permesso di costruire viene annullato determinando l’immediata sospensione dei lavori.
Nonostante le due sentenze i lavori però proseguono come nulla fosse e, tranne che nella settimana di Ferragosto, nel cantiere che dovrebbe essere chiuso continua un via vai di operai ruspe e camion nell’assoluta indifferenza del Comune che, nonostante sei esposti dei cittadini, regolarmente protocollati presso gli uffici di Palazzo Marino, sembra non essersi accorto e accorgersi di nulla.
L’Assessore all’urbanistica, Carlo Masseroli, da noi raggiunto telefonicamente, ci ha detto di essere all’oscuro del fatto che il cantiere continua a lavorare nonostante la sentenza del TAR, che comunque egli contesta “Non possiamo andare avanti con questo stop and go –sostiene Masseroli–, ne va dello sviluppo di Milano” il che può essere anche condivisibile ma ha poco a che vedere con la palese violazione di una sentenza di un Tribunale della Repubblica, fatto salvo il diritto del Comune, dell’impresa di costruzione e della proprietà dell’area di ricorrere in altre sedi di giudizio.
Abbiamo quindi interpellato il ‘Sindaco d’agosto’, l’Assessore Mariolina Moioli, che ci ha fatto sapere tramite la Direzione centrale sviluppo del territorio che la Im.Co. il 27 luglio ha fatto pervenire al Comune la comunicazione che sono in corso interventi di messa in sicurezza del cantiere ai sensi dell’articolo 119 del Regolamento edilizio e che la stessa Direzione centrale sviluppo del territorio ha chiesto un’integrazione della documentazione per accertare l’urgenza dei lavori di messa in sicurezza.
A quanto ci risulta il supplemento di documentazione non è ancora arrivato agli uffici del Comune e le immagini sembrano suggerire che le attività in corso nel cantiere non siano solo dirette ad una urgente messa in sicurezza degli edifici circostanti.
Ettore Pareti