Dati Prometeia dimostrano come la crisi abbia messo in difficoltà anche la rampante capacità imprenditoriale lombarda

Il tasso di occupazione degli stranieri abitanti in Lombardia - circa un quarto di quelli presenti nell’intero paese – è giunto al 68,1% e supera ormai quello dei lavoratori autoctoni.
Nonostante le discriminazioni subite sul posto di lavoro, gli stranieri sembrano rapportarsi con più flessibilità alla crisi.
Non è certo un mistero d’altra parte che gli immigrati accettino ruoli meno professionalizzanti e più usuranti che nemmeno in “tempi di magra” gli italiani sembrano disposti a tornare a ricoprire.
Un secondo dato interessante emerge incrociando i dati di Prometeia e quelli della Camera di Commercio e riguarda l’accesso al credito.
Se da un lato le banche chiedono sempre maggiori garanzie alle imprese che richiedono prestiti, dall’altro è in rapida crescita il rischio usura.
Il 35% degli imprenditori intervistati dalla Camera di Commercio mette il in cima alla lista dei problemi aziendali il bisogno di liquidità.
L’1,7% del campione è convinto che presto o tardi dovrà ricorrere a prestiti personali, via già percorsa dallo 0,7% dei rispondenti.
La Fificomet (Fondo Garanzia Unione del Commercio di Milano) ha registrato un aumento delle denunce per usura del 6-7% nel 2008 rispetto all’anno precedente; punta dell’iceberg di un fenomeno difficilmente controllabile e sempre più diffuso anche a livello familiare.
Senza misure radicali e mirate di sostegno alle imprese e all’occupazione da parte delle istituzioni, ad approfittare del momento di debolezza sarà ancora una volta la criminalità organizzata, l’unica impresa che anche in periodi di crisi riesce ad arricchirsi ed espandersi oltremisura.
G. C.