“L’ubicazione del bene” di Giorgio Falco racconta l’umanità senza motivazioni ai bordi della metropoli milanese

E Milano sta lì, come un’opportunità non colta, ma di cui si stenta a capire l’effettiva realtà, coi suoi luoghi dimenticati come il campeggio dei camper o le discariche abusive, nell’eterno tentativo di stabilire dei confini tra il dentro e il fuori, confini che sono sempre più labili, sempre meno intenti a separare identità distinte.
Di sicuro, un libro da non leggere sotto l’ombrellone, a meno che non si abbia intenzione di restarci.
“Chi usciva alle sei di pomeriggio dubitava della forza aziendale. Chi usciva alle otto di sera dubitava della vita”
L’ubicazione del bene, di Giorgio Falco
Einaudi Stile Libero