Scuola di vie Puglie: per Palazzo Marino bisogna intervenire subito ma per i genitori il rischio è sovrastimato

Nella scuola di viale Puglie il Comune intende procedere immediatamente, mentre sono gli stessi genitori dei ragazzi ad essersi schierati da subito contro l'intervento e il trasferimento in un altro plesso scolastico (in via Oglio, a poco più di un chilometro), giudicando irrilevante la pericolosità del materiale, mentre l'assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza ha sempre voluto andare avanti.
Lo scontro è in effetti non sulla reale presenza di amianto ma sulla sua potenziale nocività, che dipende tanto dalla quantità di materiale presente nel fabbricato, quanto dal rischio che questo possa entrare in contatto con le persone, in questo caso con gli alunni della scuola.
L'indagine effettuata a giugno dalla Veram -l'azienda incaricata per le ispezioni- aveva dato come risultato una presenza di amianto di livello 1, cioè “rischio massimo”. Analisi che i genitori hanno però sempre contestato, tanto da affidare una nuova indagine all'Arpa, secondo cui non risulterebbe alcuna particolare pericolosità, soprattutto perché l'amianto non è presente nel cartongesso né in altre strutture raggiungibili dai bambini.
Controperizia del Comune, affidata prima all'Asl e poi nuovamente alla Veram, con risultati differenti. Per l'Asl l'amianto è presente in un solo pannello di quelli esaminati, con la conclusione che il rischio è stato inizialmente sovrastimato. La Veram invece ha rilevato la presenza del materiale in tre quarti dei pannelli esaminati, comunque ad altezza uomo, quindi raggiungibili anche dai bambini. Secondo l'Asl sarebbe comunque sufficiente un intervento di incapsulamento del materiale per mettere in sicurezza la struttura. In ogni caso, “l'amianto va tolto, preferisco fare un errore di prudenza che non di superficialità”, ha ribadito Carmela Rozza.
La polemica però non finisce qui. Perché la scuola, un prefabbricato leggero costruito negli anni '70, ha comunque bisogno di interventi di ristrutturazione, chiesti anche in una delibera del Consiglio di Zona. Mercoledì l'assessore ha esposto il proprio piano. I lavori di ristrutturazione sulla scuola dovranno entrare nel piano finanziamenti di quest'anno, in modo da iniziare nel 2015 ed essere completati nel 2017.
Una conclusione che i genitori non accettano. Secondo Luca Forcucci, portavoce del gruppo di genitori più combattivo contro le richieste dell'assessorato, la scuola di viale Puglie “non aveva problemi né strutturali né funzionali che richiedessero un intervento immediato, che si sarebbe potuto programmare senza questa urgenza”.
Le lamentele sono legate però soprattutto alla compresenza nello stesso edificio di via Oglio, dove i ragazzi sono stati trasferiti, di un Ctp, un Centro di formazione permanente frequentato da adulti. Una 'coabitazione' che fin dall'inizio non è andata giù ai genitori, che a questo fatto imputano “disagi gravissimi”. “Gli spazi ristretti della scuola obbligano i bambini ad una pausa pranzo di soli 25 minuti, oltre che all'intervallo in classe”, lamenta sempre Forcucci.
Da Palazzo Marino si respinge però con fermezza ogni accusa, sottolineando come fin dall'inizio il problema della compresenza degli adulti sia stato risolto con accessi e utilizzo di piani dell'edificio completamente separati. La questione degli spazi verrà risolta a breve, aggiunge l'assessorato all'Istruzione, ora che dai Lavori pubblici è stato comunicato il tempo di chiusura della struttura di viale Puglie.
La questione amianto sembra dunque soprattutto una questione di spazi. Intanto, genitori e assessorato ai Lavori pubblici si confrontano a distanza. Forcucci chiede che i disagi vengano risolti immediatamente, e la possibilità di un confronto. “Vogliamo partecipare alle decisioni”, rivendica, lamentando l'indisponibilità dell’assessorato. Ma dai Lavori pubblici arrivano informazioni opposte. I risultati dell'indagine sull'amianto condotta autonomamente dai genitori non è stata mai presentata all'Assessorato, si precisa, né ci sono state richieste di incontro nelle ultime settimane.
C. U.