Tanti visitatori e pochi investimenti per la macchina che proietta il cielo di Milano

C’è poi anche la questione inerente al personale: ad oggi al Planetario lavorano 5 dipendenti comunali (tra cui Peri stesso che decide sulle attività scientifiche realizzate poi dall'associazione Astrofficina, costituita da esperti e divulgatori scientifici), ma per le aperture serali, attualmente due, martedì e giovedì dalle 21 alle 22, oltre a quelle pomeridiane del week-end, servirebbe qualcuno in più: "abbiamo una programmazione ampia, l"interesse non manca. Bisogna decidere come la citta' intende investire sul Planetario. Se vuole puntarci o considerarlo al pari di un proiettore", continua Peri, ricordando che con le precedenti amministrazioni l’investimento sulla macchina è sempre stato relegato in secondo piano e che forse, anche in prospettiva di Expo 2015 varrebbe la pena di muoversi per tempo per offrire a questa eccellenza che ha 82 anni un’apparecchiatura nuova.
Un’ulteriore idea per il rilancio esposta da Peri e Astrofficina è quella di "personalizzare" la vicina fermata della metropolitana di Porta Venezia con pannelli e installazioni a tema, e il nome "Porta Venezia - Planetario", sempre al fine di promuovere una struttura che da anni viene trascurata, “non dai cittadini ma sicuramente dall'amministrazione comunale".
Un’istanza condivisa dalla presidente della commissione cultura del Comune Paola Bocci che pochi giorni fa ha eseguito un sopralluogo in loco. "Dopo tanti anni di promesse e' ora di pensare veramente a come valorizzare questa struttura, riqualificare la macchina e lo spazio. L'investimento non e' affatto piccolo però ci si deve pensare. Anche il fatto che sia una delle maggiori motivazioni di iscrizione alle facoltà scientifiche non è un dato da trascurare".
Certo, come tutti sanno, le risposte dipendono soprattutto dal bilancio.
Entro un mese si riunirà un'altra commissione su questi problemi.
A.Pozzi