Campi Rom, nel primo confronto in Comune dominano le polemiche nella maggioranza

La posizione più netta è quella espressa dalla capogruppo Pd Carmela Rozza: “come noi italiani stiamo facendo outing sull'evasione fiscale bisogna costruire un percorso di legalità con le comunità Rom”, ha affermato. E in effetti la preoccupazione per percorsi di inclusione anche sul piano della legalità è tra le priorità degli Assessori, che hanno spiegato come più volte sia stata chiesta la collaborazione delle comunità nomadi proprio su questo fronte.
Da quanto è emerso finora, il Comune spera di ottenere effetti positivi proprio da una maggiore conoscenza e collaborazione con la popolazione nomade, avvalendosi della mediazione già operata dagli enti del terzo settore e ponendo come unica condizione per l'accesso ai progetti dell'Amministrazione il rispetto di condizioni da parte delle famiglie Rom come la volontà di dare un'istruzione scolastica ai bambini.
Non si può comunque fare a meno di notare che anche chi è ora al timone non abbia espresso una posizione chiara su molti punti. Ad esempio, a dispetto della grande articolazione del piano presentato, l'assessore Majorino si è detto dubbioso sulla possibilità che il Comune ripeta gli 800 interventi complessivi su casa e lavoro a favore delle famiglie Rom operati dalla Giunta precedente. C'è un problema di fondi, certo, ma “si andrebbe troppo verso l'assistenzialismo”, ha precisato Majorino.
Una riflessione più equilibrata, che potrebbe servire a tutti per interpretare il problema, è stata quella del consigliere Pd David Gentili: “dove c'è povertà c'è anche insicurezza e illegalità”, ha osservato. Si tratta, quindi, affrontare in modo distinto i problemi, senza fare una crociata per la sicurezza, dimenticandosi che la povertà, al contrario di quanto semplicisticamente si immagina, è fatta anche da condizioni di degrado che se non provocano automaticamente illegalità di certo non aiutano a prevenirla.
Claudio Urbano