Grande partecipazione alla serata sui temi dell’Expo organizzata dall’Associazione Cambiamo Città. Restiamo a Milano in collaborazione con ChiamaMilano

Alimentazione, internazionalità, agricoltura, salute, cultura, partecipazione, ambiente, sviluppo locale, cooperazione internazionale, innovazione. Sono state queste le parole ricorrenti nella serata dedicata all’Expo organizzata dall’Associazione Cambiamo Città. Restiamo a Milano in collaborazione con ChiamaMilano.
C’è chi ha sottolineato come nel nostro territorio ci siano ben 60 cascine, alcune delle quali abbandonate a se stesse, da cui sarebbe bello ripartire e progettare insieme. C’è chi ha rilanciato l’idea di un grande Parco dei Navigli, che recuperi la Darsena e arrivi fino al Ticino. C’è chi ha insistito sul tema della buona alimentazione, che dovrà essere garantita durante l’evento sui siti dell’Expo, ma che deve anche svilupparsi nelle nostre abitudini quotidiane, a partire dalla scelta dei prodotti biologici e dalla riduzione del consumo di cibo di origine animale.
Su un punto si sono trovati tutti d’accordo. A Milano deve rimanere un grande parco agroalimentare anche dopo l’evento. Punto su cui, non è un mistero, continua a battersi Stefano Boeri, che ha voluto ribadire: “Expo si farà comunque. Insieme a tutte queste reti volonterose. Non smetteremo di ascoltare i cittadini. In Consiglio Comunale abbiamo votato un ordine del giorno perché resti un grande parco nel sito. Ci impegneremo a combattere le logiche medievali di spartizione del potere che attraversano tutte le forze politiche”. Evidente il riferimento all’accordo di programma approvato lunedì dal Consiglio Comunale, che comprende quello 0.52 per cento di edificabilità sull’area su cui rischiano inevitabilmente di confluire gli appetiti immobiliari dei soliti noti. Accordo inevitabile, a detta del Sindaco, che ha tuttavia causato non pochi mal di pancia tra le fila del centrosinistra. Presente all’incontro anche Milly Moratti, che ha sottolineato come la grande partecipazione alla serata sia sintomo di un vero spirito di collaborazione che attraversa non solo le realtà associazionistiche, ma anche i cittadini milanesi. “Sarebbe bello vedere sui siti di Expo tutta la filiera dell’alimentazione, dalla raccolta dei prodotti della terra al piatto”, ha detto poi la Presidentessa di ChiamaMilano. Carlin Petrini, fondatore di slow food, ha infine sollevato la questione dell’uomo dei campi: “bisogna ridare dignità alla figura del contadino, non deve essere visto come una figura obsoleta, bisogna valorizzarla, riportare i giovani nei campi. A Milano ci sono grandi risorse che rischiano di andare sprecate”.
Il successo della serata sarà un punto di partenza per l’organizzazione di altri eventi di partecipazione e dialogo a partire da settembre. “Non lasciateci soli- ha ripetuto quasi ossessivamente Boeri- qui c’è bisogno di tutti”.
Giulia Cusumano