I pannelli d’amianto che rivestono Palazzi ALER di via Russoli si sgretolano. Ma la bonifica è prevista non prima del 2010

Giunta sul posto, oltre agli inquilini rimasti a presidiare la città nella calura estiva, la squadra dei pompieri trova anche una pattuglia della Polizia municipale e un tecnico dell’Aler, prontamente chiamato dal comitato inquilini e presente durante le operazioni. Dall’ottavo e ultimo piano del civico 16 si sono sgretolati dei pannelli che rivestono l’edificio. Una caduta rovinosa, capace di procurare diverse ammaccature a un’autovettura parcheggiata nel cortile interno, ma che per fortuna non ha trovato nessuno sulla sua propria traiettoria.
Giusto un mese prima del crollo dei pannelli, e cioè lo scorso luglio, consci del degrado degli edifici e sospettando la presenza di amianto, gli inquilini di via Russoli si erano premurati di far eseguire a proprie spese i dovuti rilevamenti dal dipartimento provinciale di Milano dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa). Le analisi, eseguite il 31 luglio sul campione prelevato una settimana prima, non lasciavano adito a dubbi e rivelavano la “presenza di amianto della varietà crisotilo”, notoriamente riconosciuto come estremamente cancerogeno, all’interno dei pannelli che rivestono tutti e quattro i caseggiati. Un’informazione che ha reso possibile avvertire la squadra dei vigili del fuoco accorsa quel giorno e che ha permesso agli operatori di prendere le dovute precauzioni a protezione della propria salute.
L’amianto, fuori legge dal 1992, ma abbondantemente utilizzato in Italia anche in ambito di edilizia civile, si sa, genera sempre allarme; ma al di là della comprensibile allerta che suscita la sua sola presenza, si ha una condizione di effettivo ed estremo pericolo sanitario quando il materiale inizia a degradarsi liberando nell’aria le fibre responsabili di patologie tumorali che rivelano i propri sintomi soltanto in stadio avanzato.
La proprietà, ovvero l’Aler, dal canto suo, comunica di aver commissionato a una società esterna una verifica sugli stabili di via Russoli già nel 2007: il responso, stando a quanto dichiarato, fu allora positivo, nel senso che accertava uno stato di conservazione tale da non rendere immediato l’intervento di manutenzione e bonifica. Ma che in via Russoli la situazione sia preoccupante lo rivela anche l’ultima comunicazione del Dipartimento di prevenzione dell’Asl di Milano che in data 8 ottobre, dopo aver visionato le analisi effettuate dall’Arpa, emette il suo responso: “si evince la presenza di amianto in matrice friabile/compatta”.
Così, mentre alcuni giorni fa trovava spazio sulla stampa locale la promessa da parte della Regione Lombardia di cancellare (entro il 2017!) ogni residuo di amianto dal capoluogo, chiediamo direttamente ad Aler quale siano le intenzioni riguardo via Russoli. La società, che in quanto proprietaria è responsabile della manutenzione, dell’eventuale ristrutturazione e quindi della bonifica, fa sapere di aver già stanziato nel piano triennale di manutenzione 2009-2011 le somme necessarie all’intervento.
Ammonterebbe a poco più di 10 milioni di euro la cifra destinata a via Russoli per le opere di manutenzione straordinaria (tra cui la recinzione degli stabili per la sicurezza, la sostituzione del vecchio impianto a gasolio e degli ascensori); di quei 10 milioni, 2,5 sarebbero espressamente riservati alla bonifica da amianto. Un’operazione che pur nel rispetto del bilancio triennale, non partirebbe comunque prima di un anno.
Riusciamo a strappare una dichiarazione che prendiamo come un impegno: il 2010 dovrebbe essere l’anno buono, dichiara la proprietà. Manca però ancora lo studio di fattibilità e non si conoscono i tempi effettivi per la gara d’appalto e il progetto dell’intervento.
Ma in gioco, tra pannelli d’amianto che si sgretolano, lentezze e ritardi che non trovano alcuna giustificazione, c’è la salute delle persone.
Fabio Davite