Torna al Pirellone la discussione sulla “Legge ammazza-parchi”, l’opposizione annuncia battaglia

Il progetto bocciato dalla Giunta Formigoni tre anni fa torna in aula praticamente tale e quale. Appena un mese fa la discussione sulla legge era stata rinviata grazie a un emendamento del centrosinistra sostenuto a scrutinio segreto da una parte della stessa maggioranza, non del tutto allineata sull’effettiva validità del provvedimento. Fuoco amico che ora parrebbe essersi affievolito, anche se il testo in arrivo al Pirellone, nonostante la revisione in Commissione, non sembra presentare modifiche sostanziali rispetto a quello presentato un mese fa. Governance troppo accentratrice, deroghe troppo facili, confini troppo 'aperti'. Sono questi i punti critici della legge, secondo il centrosinistra e secondo gli ambientalisti.
“Chiediamo al Consiglio Regionale un atto di responsabilità –sostengono all’unanimità Wwf, Fai e Legambiente - la legge che riforma la governance delle aree protette non deve diventare un omnibus a cui attaccare articoli che permettono di rimuovere ogni ostacolo alla realizzazione di infrastrutture devastanti per il territorio, o che permettono di modificare i confini per consentire la realizzazione di edifici in aree tutelate fino al giorno prima”. Il centrosinistra è deciso a combattere a suon di centinaia di emendamenti per evitare nuovamente l’approvazione di una legge che metterebbe in serio pericolo la sopravvivenza delle aree verdi protette, che oggi rappresentano appena il 20% del nostro territorio.
G.C.