Per piazza Loreto e piazzale Maciacchini interventi di riqualificazione che ridisegnano il senso degli spazi urbani

Ridisegnare, come ha annunciato Palazzo Marino, spazi quali piazza Loreto e piazzale Maciachini significa mettere in campo ben più di un semplice (si fa per dire, data l'importanza di questi snodi per la mobilità cittadina) intervento sulla viabilità o restituire un'estetica a quei luoghi, cose peraltro comunque necessarie.
Chiunque passi per quelle due grandi piazze si rende conto di attraversare non solo un punto nevralgico del traffico milanese ma anche una sorta di confine, una barriera i visibile tra parti della città.
Passare da corso Buonos Aires a via Padova o viale Monza, così come passare da via Farini a via Imbonati, significa attraversare non solo una discontinuità estetica e funzionale dello spazio urbano, ma anche una cesura che si situa ad un livello più profondo.
Questo confine è rappresentato non solo dalla difficoltà di attraversamento in superficie di quelle piazze (che, ad esempio in piazza Loreto si concretizza in una lunga circumnavigazione) ma dal ruolo che esse hanno, dal significato della funzione di ciascuna.
Se la piazza è storicamente, nelle varie declinazioni che se ne possono tracciare, uno spazio di incontro, una sorta di punto centripeto, queste due sono al contrario una sorta di snodo centrifugo, valvole complesse della circolazione automobilistica cittadina all'interno delle quali la presenza dei pedoni è meramente occasionale.
Riportare le persone al centro di questi due luoghi significa dare un segnale importantissimo non solo per quanto riguarda le politiche della mobilità urbana, ma più in generale sul senso stesso dello spazio pubblico che chiamiamo città.
Se un'eredità, quindi, possiamo ipotizzare è proprio questa: un vero e proprio cambio di paradigma nel concepire la qualità e la funzione degli spazi che si vedrà a breve in piazza Castello e poi in piazza XXIV maggio. Una rivoluzione, forse semplice ma ad oggi mai tentata, di considerare una piazza qualcosa in più di una rotatoria.
Beniamino Piantieri