La giunta annuncia la volontà di riportare l'acqua in due storici bacini milanesi

L'auspicio di cui si è fatto più volte portatore il presidente della Commissione Urbanistica Roberto Biscardini è che i lavori possano concludersi entro l'Expo, al cui gong d'apertura manca ormai meno di un anno e mezzo. Su questo però l'assessore ha messo le mani avanti: il problema non sarebbero tanto i finanziamenti (i due cantieri potrebbero costare in totale 9 milioni di euro), quanto l'assenza di ogni certezza sulla possibilità di finire i lavori in tempo per l'esposizione universale.
Se non ci sarà un ragionevole margine di tempo, tutto sarà rimandato al termine di Expo, visto che durante la manifestazione sono previsti cantieri solo per le opere urgenti.
Guardando al 2015, la giunta ha ipotizzato anche di finanziare la riapertura della Martesana lungo via Melchiorre Gioia, per arrivare proprio alla conca dell'Incoronata. Sui Navigli, invece, ci sono meno certezze. Il vicesindaco De Cesaris ha riferito che già da quest'anno MM affiancherà il Politecnico nello studio di fattibilità per un piano di interventi su tutto il sistema dei canali interno alla città. Potrebbero essere programmate poi “porzioni di intervento su più anni, all'interno di un progetto complessivo”, ha chiarito sempre il vicesindaco.
Un impegno che sembra soddisfare solo a metà i promotori referendari di Milanosimuove e l'associazione Amici dei Navigli, che ha messo a disposizione del Comune un progetto complessivo per la loro riapertura.
L'Amministrazione però preferisce procedere un passo per volta su un tema che, comunque, non è ancora stato fatto oggetto di un dibattito approfondito a Palazzo Marino. Oltre alla riapertura delle conche, il prossimo passo sarà trovare i finanziamenti necessari (è probabile la richiesta di fondi europei) per i prossimi interventi sulle storiche vie d'acqua della città.
C. U.