Il successo della rassegna “Cinemi” in una citta’ dove fare cinema e’ comunque difficile

L'iniziativa, tra le poche promosse dal Comune durante il mese d'agosto, ha permesso a chi è rimasto a Milano, di coniugare la fruizione artistica con l'esigenza di svago e socializzazione, in una metropoli soltanto parzialmente svuotata dei suoi abitanti (si calcola che circa un terzo milanesi siano rimasti in città nella settimana di Ferragosto) e a fronte di una serrata commerciale che ha lasciato a secco, tra le solite polemiche, anche i turisti stranieri e la loro smania di acquisti.
Serata clou, forse inaspettatamente, si è rivelata proprio quella della vigilia di Ferragosto, quando più di centocinquanta persone, tra giovani e anziani, si sono date appuntamento alle ventuno accomodandosi sulle spartane poltrone nella suggestiva “sala” a cielo aperto dell'ampio cortile di via Procaccini 4. Quella sera, l'iniziativa proponeva alcuni mediometraggi a carattere documentario (tra cui il celebre Barboni di Dino Risi), che ritraevano con sguardo collettivo una Milano alle prese con la sua storia e le sue contraddizioni. E forse, anche quella sera, si è avuta conferma del bisogno espresso dalla nostra città di guardare attraverso i suoi giovani artisti il proprio presente. Un bisogno che tende a ricomporre una visione amorevole ma non certo disimpegnata, dalla quale troppo spesso i suoi cittadini si astengono forse stanchi e dissuasi da un ambiente sempre più inospitale, sempre più spersonalizzante.
È una vitalità crescente quella che negli ultimi anni coinvolge le tante scuole (dalla Civica, allo Iulm, alla NABA) e le molte associazioni (Filmmaker, Studio Azzurro, Invideo, Sguardi Altrove) che si dedicano a promuovere e sviluppare un discorso cinematografico milanese.
Si deve a questi e altri non citati soggetti, se Milano è riuscita a tenere viva una passione produttiva per la settima arte e a essere all'avanguardia sui nuovi linguaggi del video. I risultati, in termini artistici sono indiscutibili e riconosciuti a livello internazionale. Gli stessi soggetti milanesi lavorano anche per dare visibilità alla propria produzione puntellando l'agenda annuale degli eventi culturali di numerosi, interessanti ma poco sponsorizzati festival. Anche secondo la regista milanese Marina Spada, di fronte a questo panorama, le istituzioni, a parte illuminate eccezioni, non sembrano altrettanto pronte a sostenere gli sforzi dei soggetti presenti sul territorio. È anche per far fronte a tale vuoto che i professionisti milanesi si sono di recente associati in AIGOR (ideatrice e organizzatrice di CineMi), l'agenzia milanese per il cinema che agisce come polo di networking per il settore.
Per i milanesi al rientro c'è ancora tempo per fare un salto alla Fabbrica del Vapore: ogni sera, tempo permettendo, fino al 31 agosto. In programmazione le sezioni curate da Filmmaker (giovedì 23, con la selezione da Milano doc, e sabato 25); mentre la chiusura del prossimo 31 agosto -possiamo anticipare- sarà dedicata alla proiezione dell'opera “L'orchestra di Piazza Vittorio”, della giovane rivelazione Agostino Ferrente.
Per chi invece tornerà soltanto a settembre, troverà ad attenderlo dal 12 al 30, la nuova rassegna gratuita Festivall: un modo per familiarizzare ulteriormente con il cinema milanese e un altro significativo segnale dell'importanza crescente che assume il movimento milanese nella produzione audiovisiva.
Fabio Davite