Aumentano sul territorio milanese le imprese con certificazione ambientale, ma il neo Ministro dell’ambiente vuole rivedere –al ribasso– i parametri di Kyoto

Anche l’elaborazione di sistemi informatici capaci di trasmettere dati relativi ad ordini e stati di avanzamento delle spedizioni, infatti, può contribuire alla razionalizzazione delle operazioni di consegna delle merci e dunque alla riduzione dell’impatto sulla mobilità e sull’ambiente.
Mentre la Regione si impegna a sanare la situazione a livello locale, le politiche nazionali sembrano indirizzate verso una strategia diametralmente opposta. Così si direbbe, almeno, stando alle recenti dichiarazioni del Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo nel corso del vertice G8 a Kobe.
Sarebbero “eccessivi”, secondo il neoministro, gli obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti imposti dal protocollo di Kyoto.
“Irrealistica” poi, la richiesta della Commissione Europea all’Italia per la riduzione del 6,5% di emissioni nocive entro il 2012 e del 18% entro il 2020.
Per questo il Ministro dell’ambiente chiederà al vertice europeo che si apre oggi una modifica del target.
“Ci sono investimenti da fare e c’è già un gap del 18% annuo -ha dichiarato il Ministro- Com’è possibile sanarlo con le forti difficoltà in cui versa l’economia italiana?”
Che tradotto significa: non possiamo permetterci oggi di investire in strategie mirate a disincentivare le aziende più inquinanti e non potremo permetterci domani di pagare la multa per il mancato rispetto delle normative europee.
Insomma; è come se uno scolaro negligente chiedesse alla maestra di cancellare dal registro il suo 5 in matematica, o almeno di trasformarlo in una sufficienza piena.
Secondo i rapporti scientifici, i paesi sviluppati dovranno effettuare entro il 2020 riduzioni del 25-40% nell’emissione di gas nocivi, pena il riscaldamento del pianeta di due gradi.
Giulia Cusumano