Ancora cantieri e cemento. Ovviamente “sempre per il bene della città”

Le aree, di cui 17 in centro e che comprendono spazi eterogenei –si va dell’ex cinema Maestoso di Piazza Lodi al borgo di Chiaravalle a via Tortona– saranno destinate a residenza per il 75% e a funzioni compatibili per il 25%. Masseroli ha parlato di 23mila nuovi abitanti, come se poi abitare volesse dire solo avere un appartamento e non anche del verde, dei servizi o degli spazi pubblici da condividere.
Certo in questa operazione B2 non sono contemplate aree a standard, quindi niente strutture pubbliche o parchi, per intenderci.
Ma poi, dato il momento di crisi che ha bloccato il mercato immobiliare, c’è davvero tutto questo interesse a costruire?
Masseroli ( ascolta l'intervista) sembra piuttosto ottimista e giura che le richieste presentate in Comune sono numerose, e che persino lui si è stupito dell’afflusso al workshop in merito: ne avevano previste una settantina, ma le presenze erano oltre settecento.
Insomma una rivoluzione urbanistica, con una previsione di investimento complessivo di 9 miliardi di euro, di cui 3 per il completamento del tessuto edilizio (senza ricostruzioni) e 6 per le nuove edificazioni (stime Ance): un giro d’affari che darà lavoro, secondo l’Assessorato, complessivamente tra cantieri e indotto a 100mila persone.
Ma al di là delle stime bisognerà confrontarsi coi dati reali e la flessione di un mercato che non appare più così florido: ma Masseroli l’ottimista è fiero del suo operato, di questo “piano casa alla milanese che riqualificherà le aree degradate che destrutturato l’omogeneità urbana.” Del resto la parola “riqualificazione” non ha lo stesso significato per tutti.
Antiniska Pozzi