Promossa la Lombardia per la raccolta differenziata, ma Milano resta indietro

In Lombardia esistono 13 inceneritori, più che in ogni altra regione d’Italia. Per Legambiente non è necessario costruire nuovi impianti, quanto piuttosto ristrutturare quelli già esistenti rottamando i più vecchi e inquinanti e investendo parallelamente sul recupero delle frazioni della raccolta differenziata e nella lavorazione della frazione organica. Molte amministrazioni stanno adottando comunque buone pratiche per la riduzione dei rifiuti. A Brescia per esempio, città scelta dalla regione come laboratorio per le iniziative svolte alla riduzione dei rifiuti, presso alcune farmacie è stata avviata la sperimentazione dei pannolini lavabili, che permette di risparmiare ogni mese 2800 kg di scarti. A Mantova vengono recuperati gli alimenti e i medicinali invenduti da supermercati e farmacie e ridistribuiti alle persone bisognose, mentre a Sesto San Giovanni dipendenti comunali e del settore terziario sono stati sensibilizzati al risparmio della carta e all’utilizzo di quella riciclata. A Milano, come raccontavamo qualche tempo fa è nata la prima rete di ristoranti ad “avanzo zero” che permettono ai clienti di portare a casa il cibo e il vino avanzati (gli scarti alimentari rappresentano quasi il 30% dei rifiuti domestici). Anche se, come dicevamo la settimana scorsa, per la raccolta della plastica siamo primi a livello nazionale, la soglia del 50% di raccolta differenziata, resta lontana. “Siamo indietro rispetto ad altri comuni, ma non appena avremo finito di esaminare il bilancio lasciato dalla precedente amministrazione vedremo quante risorse abbiamo per rafforzare la raccolta differenziata- assicura l’Assessore alla Mobilità e Verde Pierfrancesco Maran- Servono investimenti e serve l’impegno dei cittadini”.
G.C.