Approvate in settimana Tarsu e Imu. Ma la chiusura entro il 30 giugno non è sicura

Si spiega così un conto che, pur a fronte di alcuni risparmi di gestione dell'azienda, è comunque in crescita. Un emendamento della Lega, votato anche dalla maggioranza, ha permesso di contenere gli aumenti chiesti alle famiglie (dai 2,75 euro al metro quadro previsti si passa a 2,60), mentre sale la tassa per assicurazioni,istituti di credito e studi professionali, per i quali l'imposta sale dai 4,12 euro previsti a 4,60).
Il gettito sulla Tarsu è stato ridotto di 1,7 milioni, garantendo ai nuclei familiari con un componente over 65 uno sgravio del 10% sull'imposta pagata, con un tetto massimo di 15 euro di riduzione.
Diverse modifiche rispetto alla delibera presentata inizialmente sono state apportate anche ai coefficienti Imu, a vantaggio soprattutto di immobili in locazione e di commercianti e artigiani. In un documento firmato da tutti i gruppi consiliari tranne la Lega, da Calise del Movimento 5 Stelle e Manfredi Palmeri, che non hanno partecipato all'accordo, si è deciso di ridurre l'addizionale comunale Imu dalla quota massima prevista dell'1,07% a 0,87% per gli immobili di categoria C1 e C3 (negozi e laboratori), e a 0,96% per le abitazioni affittate con con contratto regolare.
È stata ridotta l'addizionale anche per le start up e alle onlus. Sono state inoltre leggermente privilegiate le prime case “ultrapopolari” di categoria A4 e A5, per le quali l'aliquota passa allo 0,36%, compensando il risparmio con un aumento sulle prime case in immobili di pregio (A1, A8 e A9), che pagheranno lo 0,6%. Un generale ritocco al ribasso che ha premesso di ridurre il gettito previsto dell'imposta di 28,3 milioni di euro, a favore soprattutto di commercianti e affittuari. È rimasta comunque invariata l'aliquota sulla prima casa, punto sul quale si erano concentrate le richieste della Lega e di Manfredi Palmeri, che resta allo 0,4%, come previsto inizialmente dalla delibera.
A fronte delle minori entrate previste, nel documento firmato da maggioranza, Pdl e Milano al Centro si concordava di aspettare dalla Giunta le informazioni circa una riduzione equivalente della spesa nei diversi capitoli del bilancio, si poneva un tetto agli emendamenti che sarebbero stati presentati sulla delibera complessiva di bilancio e ci si impegnava “fin dal prossimo autunno ad un lavoro comune per una ridefinizione dei criteri di spesa dell'amministrazione comunale”. Il tutto per chiudere la pratica entro il 30 giugno, termine ultimo per poter ricevere dallo Stato i 30 milioni di bomus destinati ai comuni virtuosi.
La Giunta, riunitasi mercoledì 27, ha deliberato una revisione di spesa nell'intero bilancio che porta a risparmi per 20 milioni di euro, mentre 10 sono assicurati da dividendi straordinari delle società partecipate Atm e MM.
Le riduzioni di spesa non comportano, secondo quanto riferito dalla Giunta stessa, tagli sostanziali ai bilanci dei singoli assessorati, ma derivano da un efficientamento di diversi capitoli di gestione della macchina comunale. Secondo il Pdl non erano invece previste ulteriori entrate dalle Aziende partecipate. Un elemento di novità che ha spinto il principale partito dell'opposizione a dichiarare che la Giunta (e quindi la maggioranza) non hanno rispettato l'accordo di un reale taglio delle spese, prevedendo invece ulteriori voci di entrata. Nonostante il bilancio sia da chiudere entro sabato, il Pdl promette dunque ancora battaglia in Aula.
Claudio Urbano