Doveva partire entro il 2008 ma il bando per le “bici pubbliche” è andato deserto. Offerta poco vantaggiosa secondo gli operatori e ATM rivede i criteri, ma i tempi si allungano

Le condizioni del bando lanciato il 22 novembre 2007 prevedevano, dietro un investimento iniziale del Comune per 5 milioni di euro, la “messa a disposizione di circa 5000 biciclette da installare in 250 stazioni” e “la manutenzione e gestione del servizio” a fronte dello “sfruttamento degli spazi pubblicitari connessi”.
“La contropartita non era adeguata al servizio richiesto” commenta Baruffi.
Diversa la versione fornitaci da fonti interne all’Atm: “Nonostante il bando sia scaduto la procedura di gara è ufficialmente ancora aperta.”
Un po’ complicato. Il fatto è che le aziende idonee ci sarebbero; i ritardi nell’assegnazione sarebbero dovuti alla “contrattazione in corso”.
Tradotto, ciò significa verosimilmente che le aziende stanno negoziando con Atm condizioni ad esse più favorevoli. È quindi prevedibile che, una volta stabilito un accordo, si procederà ad attivare un nuovo bando.
La questione rimane poco chiara. Quel che è certo è che ci sarà inevitabilmente un ulteriore ritardo nella tabella di marcia.
Contestualmente all’avvio dell’Ecopass, l’introduzione di un servizio di condivisione di biciclette pubbliche, pur non risolutivo dell’emergenza traffico, sembrava coerente con le politiche mirate alla mobilità sostenibile della città.
Sei mesi fa erano già state fatte ipotesi sulle aree interessate al servizio e addirittura sui costi. Il noleggio delle biciclette situate all’interno della cerchia dei Bastioni, nel polo universitario di Città Studi, nel quartiere Bicocca e nelle stazioni Greco-Pirelli e Bovisa, avrebbe garantito tariffe vantaggiose a tutti gli utenti. In linea con i costi praticati in altre grandi città europee. Si parlava di un euro all’ora dopo i primi trenta minuti gratuiti, circa 25 euro l’anno per l’abbonamento, 3 euro per il settimanale.
L’Assessore Croci prevedeva perfino un obiettivo minimo di 36.500 abbonamenti l’anno. Si facevano insomma, i conti senza l’oste, perché, ad oggi, l’oste non si trova.
A Lione, capostipite europea nell’introduzione del servizio “Velo’v”, nel 2005 il bando si rivolse agli operatori del settore delle affissioni pubblicitarie. La formula “gestione del servizio in cambio degli spazi pubblici” funzionò brillantemente. La società Decaux distribuì duemila biciclette in 173 punti distanti fra loro non più di 300 metri e scelti in accordo con l’amministrazione cittadina. Oggi le bici a disposizione sono raddoppiate e lo spostamento su due ruote ha conosciuto un incremento dell’80%.
A Milano, a incrementare, ancora una volta è il tempo di attesa per la concretizzazione di un buon progetto.
Giulia Cusumano