Autorizzate altre cinque sale scommesse. A Milano ormai una slot ogni 209 abitanti!

Ad ulteriore riprova di ciò, in questi giorni, nonostante la legge regionale approvata ad ottobre per arginare il proliferare di luoghi destinati al gioco d'azzardo nelle sue forme sempre più varie e raffinate, nonostante le direttive del Comune di Milano che renderebbero ormai impossibile l'apertura di nuovi spazi destinati alle scommesse, la Questura ha autorizzato l'apertura di altre cinque nuove sale che portano il totale cittadino dei lugli destinati all'azzardo a 131, con un totale di oltre 1200 postazioni, ovvero una ogni 1080 abitanti, neonati compresi); se a queste si sommano anche le slot presenti nei pubblici esercizi la media arriva allo sproposito di una ogni 209 abitanti!
Per le nuove autorizzazioni la questura di Milano, ha chiesto lumi al ministero dell'Interno proprio per capire come muoversi alla luce della Legge regionale 21/2013 -entrata in vigore quest'anno- e ai provvedimenti del Comune. Dal Viminale l'indicazione è stata quella che è la normativa sovraordinata -cioè quella nazionale- ad avere la meglio.
Pertanto via libera, nel pieno rispetto della legislazione vigente, alle nuove sale.
Ed è proprio la legge nazionale, come ha fatto notare più volte Palazzo Marino, il punto debole: infatti in assenza di un quadro normativo nazionale in materia, gli sforzi amministrativi, ad esempio il nuovo Regolamento edilizio del Comune di Milano che renderebbe di fatto impossibile l'apertura di nuove sale scommesse e anche le leggi regionali, come la 21/2013, vengono ribaltati dalla legislazione nazionale che di fatto tutela il business dell'azzardo: un settore che vale oltre il 5% del PIL nazionale, che solo di raccolta scommesse conta oltre 80 miliardi di euro e fa incassare alle casse dello stato più di otto miliardi di euro all'anno.
Beniamino Piantieri