Stanziati i fondi, si attende ancora per i bandi. Intanto cresce l’allarme amianto nelle scuole

Sarà anche che le casse del Comune hanno attraversato tempi decisamente più floridi, e che finché i problemi da risolvere non diventano vere emergenze si ritiene più prudente -per le casse più che per i cittadini- posticipare le spese.
Quando si tratta di salute però, soprattutto quella dei propri figli, è comprensibile e legittimo che non cali la soglia di allarme tra chi è costretto a convivere quotidianamente con un pericolo concreto.
Non basterà, a queste persone, la garanzia che l’amianto non si sia ancora sbriciolato e di conseguenza praticamente innocuo.
Garanzia, questa, che per altro arriva soltanto ora.
Dopo il “vostra culpam” della Lega è il il Pd ( ascolta l'intervista a Cormio) a denunciare come l’Amministrazione sia sempre stata poco chiara e solerte nel comunicare agli interessati l’entità dell’amianto presente nelle 15 scuole che secondo il Settore Tecnico Scuole e Strutture Sociali necessitano la bonifica.
Emblematico il caso della scuola d’infanzia di via Ghini 8, dove fino a tre giorni fa alcune piastrelle del pavimento dove i bambini giocano presentavano con evidenza tracce di amianto scoperto (nella foto).
Sono diciotto mesi che il Comune è a conoscenza di questa situazione, e solo tre giorni fa, in seguito alle insistenti richieste dei genitori e di alcuni esponenti del Pd milanese, la Asl ha effettuato un sopralluogo ed è immediatamente intervenuta nella messa in sicurezza del pavimento che avverrà nel fine settimana. La bonifica vera e propria, pare, si farà tra settembre e ottobre.
Non ci voleva poi tanto, evidentemente. Bastava insistere.
Possibile che per vedere i progetti concretizzarsi sia sempre necessario passare per una mobilitazione straordinaria? Possibile che finché una situazione non diventa emergenza il Comune non sia quasi mai capace di rispettare le tempistiche prefissate? Possibile che in questa città il concetto di “immediata eseguibilità”, sia, volendo usare un gioco di parole, “non eseguibile”?
Giulia Cusumano