Salta anche l'ultima versione di una delle opere che avrebbero dovuto caratterizzare l'Expo

Dovevano essere ben 400 i milioni di euro destinati ai percorsi acquatici capaci di richiamare la Milano di Leonardo e costruendo un ponte liquido tra passato e futuro. Ma sulle intenzione ha prevalso ancora una volta la realtà dei ritardi, della carenza di fondi, delle opere annunciate e a ancora in fase di progetto.
La via d'acqua originaria doveva essere in realtà un opera complessa che comprendeva anche itinerari terrestri per congiungere le aree verdi dell'ovest milanese creando una cintura di parchi. La versione minimal archiviata un paio di giorni fa era poco più di un canale corredato di percorsi ciclabili, il cui costo era circa un quarto di quello del progetto originario. Ma anche quest'asticella è sembrata essere troppo alta per l'impresa Expo. Certo meglio il nulla che il peggio, tenuto anche conto della mobilitazione sollevatasi contro l'ultima versione del progetto.
Forse è stata una vittoria dei comitati, indubbiamente si è trattato dell'ennesimo tassello caduto di un mosaico che ormai, sia dal punto di vista ideale che materiale, somiglia poco al disegno originario.
Beniamino Piantieri