Al primo temporale di stagione esonda il Seveso e un fiume di melma invade le strade da Niguarda a viale Zara

Questa volta i danni sono stati assai più contenuti, ma l'acqua portata dal Seveso e che a Milano viene imprigionata nel sottosuolo, ha invaso per l'intera mattinata l'area tra Niguarda e piazzale Istria spingendosi ad allagare cantine e negozi nel tratto più settentrionale di viale Zara. Un copione già visto per un emergenza prevedibile. Infatti dall'esondazione del 2010, solo per limitarsi agli anni più recenti, si sono susseguiti altri 13 episodi di minore intensità il cui epicentro è sempre il medesimo: l'area comprese tra viale Ca'Granda, via Padre Monti e viale Fulvio Testi, con l'acqua del Seveso -che da via Ornato scorre nel sottosuolo- che erompe dai tombini e confluisce verso piazzale Istria e poi viale Zara.
Per oltre un ora quasi mezzo metro d'acqua è corso lungo le strade, ha interrotto la circolazione in tutta l'area, ha costretto a sospendere la circolazione sulla linea 5 della metropolitana (tre stazioni allagate, altro che metro a prova di esondazione) e delle linee di superficie.
Il vero nodo è, e in questo caso non è un modo di dire, a monte poiché anche in presenza di precipitazioni non eccezionali -come quella di tre giorni orsono e come quella dell'autunno 2010- l'acqua raccolta dal Seveso non trova spazio nel suo percorso forzato sotto la città ed esplode dai tombini in gaiser melmosi. Il promesso raddoppio del canale scolmatore che da Senago dovrebbe convogliare il flusso in eccesso in direzione sud ovest verso l'Olona tra Rho e Pero è ancora un progetto sulla carta. L'ultimo atto della Provincia, prima della sua scomparsa, è stata l'approvazione del progetto esecutivo, ma mancano i fondi e le due vasche di raccolta che dovrebbero essere costruite nel territorio di Senago sono osteggiate dai residenti e dall'amministrazione di quel comune.
Intanto nell'attesa della prossima piena molti residenti e operatori commerciali costretti a fare ancora una volta il conto dei danni si chiedono che senso abbia costruire una costosa via d'acqua per l'Expo quando ce n'è già una pronta e gratis, basta aspettare il prossimo temporale.
Ettore Pareti