Da settembre tavolini e fioriere in via Sarpi, mentre le ipotesi di delocalizzazione si moltiplicano

Certo bisognerà risolvere alcune criticità, e per questo già dai prossimi giorni partirà un tavolo con l’assessore Croci.
In parallelo procede anche l’iter per rendere l’isola pedonale non ‘spuria’: gli uffici tecnici sono già al lavoro per stendere un progetto preliminare da portare - si spera - entro luglio in Consiglio Comunale per inserirlo nel piano delle opere pubbliche del 2008.
Una volta finanziata l’operazione, altri tre mesi per il progetto esecutivo e a gennaio 2009 il bando di gara, poi il tempo necessario ai lavori. Stime sui costi: De Corato ipotizza 4-5 milioni di euro.
Consenso unanime? I residenti gioiscono ( ascolta l'intervista), i commercianti (italiani) sono divisi: posto che la proposta di pedonalizzazione è arrivata dall’Unione del Commercio, i commercianti dell’Ales (associazione liberi esercenti Sarpi) non sono contenti di un provvedimento che arriva con largo anticipo sul previsto, bruciando l’intermediazione della zona a traffico limitato, e che concede solo un paio d’ore al giorno per l’ingresso dei veicoli commerciali. I dettaglianti che hanno invece dato vita all’associazione Sarpi Doc si dichiarano soddisfatti. Adesso non resta che stare a guardare cosa succederà a settembre.
Sul fronte della delocalizzazione
Se della pedonalizzazione ormai si ha certezza, la questione dello spostamento dei grossisti cinesi resta ancora una grossa incognita. Spostarsi, si sposteranno: il console Zang Limin ( ascolta l'intervista) riferisce che l’hanno capito anche loro, in zona Sarpi “non c’è prospettiva di crescita”. Ma non è così semplice come fare una valigia e prendere il treno: l’operazione, si era intuito, è alquanto complicata, e a oggi nessuno sa dire quando, dove e come avverrà.
Facendo un passo indietro, sul tavolo della trattativa c’era l’ipotesi di via dei Missaglia, sostenuta da mesi dall’Assessore Masseroli ( ascolta l'intervista) e a cui erano interessati alcuni imprenditori cinesi rappresentati da Angelo Hou e Luigi Sun, tiratisi temporaneamente indietro perché attratti dall’ipotesi di un trasferimento in via Ripamonti. Ma la zona in questione fa parte del Parco Sud ed è terreno agricolo: costa meno, ma non è edificabile, quindi niente da fare. Ritorna così in auge l’area di via dei Missaglia, ma la trattativa si preannuncia lunga.
‘Business is business’, come si suol dire, e questa è fondamentalmente una questione di soldi. L’Asian Trading Center costa troppo, e i due imprenditori coinvolti nella trattativa, per ammissione stessa del console, non hanno una disponibilità finanziaria adeguata. Ci sarà bisogno di un investitore esterno e Masseroli si è detto disponibile ad aiutare la comunità cinese nella ricerca.
C’è poi l’ipotesi Lacchiarella: un’area già predisposta e con accordi già presenti, non alternativa ma complementare a Gratosoglio, che sembra partirà già in giugno. I grossisti cinesi che hanno portato avanti l’operazione fanno parte di un’altra cordata rispetto a quella di Hou e Sun e sembra siano pronti al trasferimento.
Ma non c’è due senza tre, e spunta una nuova ipotesi: Locate Triulzi, un progetto presentato per la prima volta al tavolo di lunedì e ancora tutto da definire.
Più ipotesi ci sono più aumentano le opportunità che la delocalizzazione vada a buon fine: la pensa così l’assessore Masseroli, e precisa che l’ingresso in Italia di commercianti cinesi non si è fermato.
Presumibilmente di ‘asian trading center’, nei prossimi anni, se ne formerà più d’uno.
Antiniska Pozzi