Qualche riflessione e un legittimo dubbio

Certo tutto questo non dev’essere molto piaciuto a coloro che finora si erano spesi, nonostante le politiche sorde della precedente amministrazione, per la creazione e il funzionamento di un Tavolo Rom, dall’ACLI alla Comunità di Sant’Egidio, dalla Casa della Carità a Gruppo Abele, a CGIL Milano.
Un po’ come spazzar via in un istante quanto esistente e non riconoscere tutto il lavoro fatto in precedenza: sì perchè “questa” Consulta non solo non rappresenta tutto il mondo rom, ma neanche a quanto pare la volontà di tutta la giunta comunale, nonostante ci sia stato nei giorni precedenti un incontro col Sindaco e con l’assessore Granelli e le dichiarazioni della Pavlovich sul fatto che “la nuova giunta è stata eletta anche con il voto di rom e sinti” suonino piuttosto perentorie.
Quali che siano le sorti della neonata consulta, l’amministrazione vigente si trova a dover stare in bilico su un doppio baratro: da un lato, 15 anni di politica (persino più deleteria che inefficace) del ‘terrore rom’, e dall’altro il rischio di rendere reale agli occhi dei cittadini la zingaropoli più volte evocata e paventata da Lega e compagni. Ecco dunque che, tra uno sgombero e una “consulta”, bisogna forse trovare le giuste soluzioni, sia politiche che amministrative, in quella che se giustamente non viene più appellata come “emergenza rom” ha comunque tutte le caratteristiche di una “questione rom”.
A.Pozzi