Anche ad aprile è emergenza smog, ma le istituzioni fanno finta di niente

I dati del mese di aprile, rilevati dal laboratorio fisso di Chiamamilano situato in via Vico, evidenziano che se la febbre è calata rispetto al periodo che va da novembre a marzo, non si può certo dire che l’inquinamento da polveri sottili abbia passato la mano: per 19 giorni su 30 è stata superata la soglia dei 50 microgrammi per metrocubo e la media giornaliera del mese è stata di 59,4?g/m3. Valori meno drammatici di quelli dei mesi precedenti, ma sempre elevati e dannosi per la salute. Come abbiamo avuto modo di ribadire più volte, non sono tanto i picchi eccezionali, ma il perdurare di medie oltre le soglie a costituire la principale minaccia per la salute di tutti noi e la situazione di aprile si colloca purtroppo in quella continuità patogena che ormai si registra dall’inizio di autunno alla primavera inoltrata.
Purtroppo ancora una volta che ha il compito di tutelare la salute dei cittadini ha preferito voltarsi dall’altra parte credendo e facendo credere che passato l’inverno fosse passata anche l’emergenza smog. Ma se la febbre è calata la malattia resta e le medicine insufficienti prescritte in inverno sono state riposte a fine marzo, quando l’Assessore alla mobilità e all’ambiente del Comune di Milano, citando in modo alquanto contraddittorio alcuni dati ARPA (si veda l’articolo pubblicato sul notiziario di Chiamamilano dell’11 aprile scorso) dichiarava finita l’emergenza e mandava in soffitta, quasi fosse un anticipo delle grandi pulizie di primavera anche, la limitatissima limitazione della circolazione delle auto più inquinanti, rinunciando anche a quel poco che il Comune aveva fatto dalla fine di gennaio.
Come si può vedere dal grafico relativo al PM10 misurato da Chiamamilano nel mese di aprile la situazione è tutt’altro che rosea.
L’aria continua ad essere ammalata e così il nostro respiro.
Provvedimenti strutturali e “cabine di regia” continuano ad essere promesse di guarigione sempre rimandate mentre al malato si nega perfino l’aspirina.
Beniamino Piantieri