A Milano cresce la diffidenza e la paura nei confronti degli immigrati che però sono sempre più inseriti nel tessuto produttivo

Una recentissima ricerca della Camera di commercio di Milano –di cui analizziamo i dati in queste pagine– indica chiaramente che i Milanesi nell’ultimo anno sono diventati più diffidenti nei confronti degli immigrati, che sono cresciuti coloro che sono contrari ai matrimoni misti, alla costruzione di una moschea, alla concessione del voto agli stranieri regolarmente residenti da più di dieci anni in Italia, che sono triplicati coloro che giudicano negativamente qualsiasi tipo di integrazione.
Dati preoccupanti in sé e soprattutto se messi a confronto con quelli che emergono dai numeri forniti da un’altra ricerca condotta dalla Camera di commercio di Milano, quella sull’imprenditorialità degli immigrati.
Questo peggioramento del clima d’opinione nei confronti degli stranieri –il più accentuato tra le città italiane– si scontra infatti con un aspetto rilevantissimo dell’immigrazione all’ombra del Duomo: quello di una crescita ormai continua e sostenuta dell’imprenditorialità degli immigrati. A Milano le imprese gestite da cittadini stranieri sono cresciute dal 2000 ad oggi ad un tasso medio annuo di oltre il 15% e hanno superato nel 2006 le 20.000.
Certo, non si può mettere nello stesso calderone il degrado estremo dei campi in cui sono costretti a vivere i Rom con l’attività imprenditoriale di un egiziano che ha una piccola ditta servizi edili o di un ecuadoregno che ha dato vita ad un’impresa di pulizie. Non si può certo nascondere i problemi dietro gli aspetti positivi.
Ma non si può nemmeno fare il contrario. Anche in quest’ambito, infatti, Milano rischia di essere una città miope, incapace come lo è stata per le trasformazioni urbanistiche, per l’emergenza casa, per le politiche della mobilità, di guardare lontano, di analizzare le trasformazioni profonde e coglierne pienamente il significato.
Poiché se si continua ad alimentare la paura, come si è fatto a partire dall’inizio del 2007, il rischio concreto è che non solo il timore e la chiusura nei confronti degli immigrati aumentino fino a toccare soglie assai pericolose, ma soprattutto che quanto di buono hanno fatto per sé e per Milano i tanti immigrati giunti da noi per costruirsi un futuro migliore venga spazzato via.
B.P.