I dati sui consumi delle famiglie milanesi confermano che la crisi non è finita

La parola d'ordine per i Milanesi sembra dunque "Risparmiare", un approccio che i ricercatori dell'Ipsos definiscono "cautelativo" e che è orientato non solo a far quadrare i sempre più instabili bilanci familiari ma anche a mettere da parte risorse per tutelarsi in qualche modo da imprevisti. Ciò dimostra come la crisi non solo coinvolga direttamente chi ne è colpito drammaticamente in prima persona, ma indirettamente anche chi può contare al momento su una certa stabilità ma ormai teme che il futuro possa mettere a rischio le sue certezze economiche. Sono infatti un terzo delle famiglie milanesi a temere una riduzione del proprio reddito disponibile. Ciò si è tradotto nel calo della spesa media complessiva mensile passata da 3.068 euro del 2012 a 2.874 del 2013. Un calo medio del 6% che assume un significato ancor più preoccupante se si considera in termini percentuali la spesa per i generi alimentari ha registrato una contrazione di quasi l'8% passando da 433 a 399 euro (con cali a due cifre per bevande -18,7%, carne -16,8%, -oli 17% o comunque notevoli come per latte e formaggi -8,3%).
Restano stabili, nonostante la crisi del mercato immobiliare e la discesa dei prezzi degli affitti, le spese per la casa che per propria natura risultano difficilmente comprimibili.
Eppure nonostante l'atteggiamento "cautelativo" dei consumatori milanesi, il 62% di essi ritiene che spenderà tutto il reddito del 2013 per i consumi correnti non riuscendo ad accantonare risparmi.
Ancora una volta solo l'ottimismo della volontà sembra fare da argine al pessimismo cui inducono i numeri: "La ripresa, necessaria a rimettere in moto i consumi -ha dichiarato Erica Corti, membro di giunta della Camera di commercio di Milano- non si vede ancora nei primi mesi del 2014, come emerge da questa indagine. Ci aspettiamo un’inversione di rotta. Secondo le previsioni periodiche della Camera di commercio di Milano la ripresa è attesa a cominciare da fine anno."