Per la Biblioteca Europea: nessuna certezza, tranne i continui rinvii per un progetto troppo bello per esser vero

Quando smetterà di essere progetto e inizierà ad essere realtà?
Quando la BEIC cesserà di essere un utopico abbozzo sulle cartine dei progettisti e comincerà finalmente a concretizzarsi in una dimensione fruibile e condivisa?
Il problema, come tutti i progetti faraonici e rivoluzionari, è di natura economica. Il costo stimato per la realizzazione si aggira attorno ai 215 milioni di euro, i costi annui di manutenzione sfiorano i 18 milioni.
Cifre da capogiro che rendono imprescindibile un forte sostegno del Governo.
Sostegno che talvolta vacilla, tra politici che tentennano e finanziarie che tendono sempre più a tirare la cinghia penalizzando gli interventi meno urgenti.
Ma ripercorriamo le tappe della controversa questione che da oltre 10 anni tiene banco tra le file di chi nel progetto continua a crederci e chi nel progetto ci ha già investito tempo e denaro.
La costituzione dell'associazione "Milano Biblioteca del 2000" risale al 1996.
Il Comune, la Regione, la Provincia, alcune università milanesi, enti pubblici e privati e uomini di cultura, si impegnavano congiuntamente per la realizzazione di una nuova ed avanzata biblioteca che avrebbe portato Milano agli standard culturali delle più progredite capitali europee.
Nel '98 la Regione erogava 150 milioni di lire per il finanziamento dello studio di prefattibilità, volto a produrre un primo ragionamento circa la realizzabilità del progetto.
L'anno successivo era sempre la Regione ad avviare le procedure per il raggiungimento di uno studio di fattibilità, “utile ad una più attenta definizione della struttura, delle caratteristiche e della localizzazione della Biblioteca”.
Lo studio è stato avviato solo nel 2001 tramite la sottoscrizione di un Accordo di programma conivolgente la Regione, la Provincia, il Comune, l'Università degli Studi di Milano, il Politecnico, il Ministero dei Beni Culturali, l'Associazione Milano Biblioteca del 2000, il Comitato Promotore della Biblioteca Europea di Milano e la Fondazione Cariplo.
L’ Accordo di programma prevedeva lo studio di fattibilità, la progettazione, l'individuazione di un'area idonea alla costruzione dell'edificio e i primi acquisti dei materiali, per un costo complessivo di 1.621.662,27 euro, ripartiti tra Regione (485.457.09 euro), Comune (361.519,83 euro) e la Fondazione Cariplo (774.685,35 euro). Lo studio è stato consegnato nel novembre 2005.
Nel frattempo altri soldi sono usciti dalle tasche dei soggetti coinvolti, in buona parte pubblici , e quindi in buona parte dalle tasche dei cittadini.
Nel 2003 con l'Atto di Fondazione della BEIC, il Comune si è posto come "fondatore promotore" mettendo sul piatto 100 mila euro per la dotazione iniziale, da sommarsi ai 30 mila euro versati da Politecnico, Università degli Studi di Milano e l'Associazione Milano Biblioteca del 2000 (che hanno peraltro impegnato altri 15 mila euro l'uno per la gestione iniziale della struttura).
A livello nazionale, l'entusiasmo per il progetto va e viene, con finanziarie più o meno generose ma mai in grado di garantire una solida e cospicua base per promuovere l'avvio dei lavori.
Nel 2000 il Governo destinava alla Beic 8 milioni di euro, la metà nel 2001. Nel 2002 l’allora Ministro dei beni culturali Urbani, dopo aver più volte contestato l'esoso costo dell'operazione, ne ribadiva viceversa la validità e l'allora premier Berlusconi accordava il finanziamento di 42 milioni di euro per i 3 anni successivi.
Il nuovo governo si è dimostrato più cauto, preventivando nella finanziaria 2007 un esborso di 3 milioni di euro e sollevando il disappunto dell’attuale Sindaco di Milano. La Giunta infatti ha approvato la cessione dell'area di Porta Vittoria, con la clausula che se i lavori non partiranno entro 3 anni, l'area tornerà al Comune e il progetto sarà annullato.
Insomma, l'inaugurazione della BEIC, prevista forse troppo ottimisticamente per il 2001, è stata spostata al 2008; ma anche questa data evidentemente scivolerà dal calendario senza che si sia posato un solo mattone di quella che sarà una delle più grandi biblioteche d'Europa; la più fornita, la più aggiornata, la più tecnologicamente avanzata. Forse.
Di questo passo il nome dell'associazione, "Milano Biblioteca del 2000", rischia di divenire anacronistico e inattuale. Sarà più plausibile parlare di "Milano Biblioteca del 3000".
Giulia Cusumano
Visita il sito ufficiale della BEIC