I lavori dell’ultimo lotto della M3 procedono spediti. Forse troppo: nessuno ha avvisato i residenti che in Comasina tra 20 giorni verrà cambiata la viabilità

Ecco cosa è emerso dall’incontro: la via Comasina verrà completamente chiusa all’altezza di via Teano, il che provocherà due ordini di problemi: quelli contingenti e quelli permanenti. Come dicevamo, la contingenza è un fattore relativo, dal momento che i cantieri per la conclusione dei lavori sul terzo lotto del prolungamento della M3 andranno avanti per ben 2 anni, cioè fino alla fine del 2010: una durata non comprimibile, spiega l’Ingegner Broglia, in quanto la stazione è piuttosto profonda e richiede lavori complessi.
Gli abitanti del civico 57 si stanno interrogando su come potranno entrare e uscire dal parcheggio condominiale, e come farebbe ad esempio un’ambulanza ad accedere in caso di emergenza. Oltre a questo, la chiusura del tratto in questione pone un grave problema viabilistico: l’unica possibile uscita dal quartiere resterà via Teano, che peraltro è un senso unico e che è attraversata da due linee di mezzi pubblici (41 e 52).
E’ facile immaginare la congestione del traffico che ne verrà, anche considerando che a settembre riapriranno le scuole (che sono in piazza Gasparri, da cui si esce solo per via Teano): eh sì, perché la chiusura del tratto è pressoché immediata, ad agosto, tra venti giorni.
Ulteriore motivo di irritazione tra i residenti del quartiere che, oltre ad essere preoccupati per le conseguenze della chiusura di via Comasina, si chiedono per quale motivo non sono stati avvisati in tempo: la maggior parte di loro non sa nulla, e troverà la sorpresa ai rientro dalle vacanze.
C’è poi tutta la questione del dopo: una volta che i lavori saranno ultimati e la metropolitana gialla collegherà Duomo e Comasina, la viabilità della zona pone dei grossi interrogativi. All’incrocio tra il ponte di via Oroboni, via Salvemini, via Forni e via Comasina verrà creata una rotonda, che diventerà nodo di interscambio: ci passeranno quelli che arrivano dalla Comasina, da Affori, dalla Milano-Meda. S’imporrebbe forse un ingrandimento dell’attuale ponte, sul quale peraltro c’è una fermata dell’autobus. Un ulteriore rischio è che il famoso sottopasso che collegherà i due quartieri venga usato come via di scorrimento da chi solitamente passa per via Enrico Fermi. E i mezzi pesanti? In una situazione viabilistica così complessa devono necessariamente essere esclusi dal passaggio e deviati in prossimità di Novate.
L’ultima (forse) e spinosa questione è poi quella del parcheggio previsto in concomitanza del capolinea della M3: è chiaro che una pioggia di macchine si riverserà nelle vicinanze del capolinea, tutti quelli che vengono da fuori parcheggeranno in Comasina e prenderanno la metro per raggiungere il centro città, il che rende necessario un parcheggio capiente per accogliere il flusso in entrata.
Ma il parcheggio in questione ci sarà o non ci sarà? L’Architetto Salucci dice che il parcheggio ha una voce nel capitolo di bilancio e verrà realizzato in concomitanza con l’apertura del capolinea. Cosa che però non risulta al consigliere comunale Marco Granelli, anche lui presente all’incontro.
E allora il parcheggio ci sarà o no? Lo scopriremo tra due anni e mezzo; per il momento il pensiero corre all’attuale capolinea della M3, piazzale Maciachini, dove il parcheggio lo stanno ancora aspettando, come sottolinea la Uguccioni.
Per tutte le altre questioni, la promessa è di fare un nuovo incontro a metà settembre: ma per questioni così complesse, più che incontri periodici sarebbe forse il caso di aprire un tavolo istituzionale, magari con la partecipazione dei diretti interessati che la zona la conoscono bene e avrebbero anche qualche utile suggerimento per gli addetti ai lavori.
Antiniska Pozzi