Ignorata l'rdinanza di chiusura per la sala scommesse di corso Vercelli

E così se Palazzo Marino si prodiga a premiare i bar che rinunciano alle slot e si impegna a mettere in campo norme che tentano di arginare il proliferare del gioco d'azzardo e la piaga sociale della ludopatia, una sala scommesse in pieno centro può ignorare un'ordinanza comunale che la obbliga a chiudere perché troppo vicina a luoghi sensibili.
Lunedì 10 febbraio il Comune notificava alla società che gestisce la sala scommesse di via Cimarosa (a pochi passi da corso Vercelli) il provvedimento di chiusura in violazione dei limiti di distanza dalla scuola più vicina -quella di via Rasori- in base alla Legge regionale per la prevenzione e il trattamento del gioco patologico. Ordinanza impugnata davanti al TAR dalla società che gestisce la sala e porte aperte per i giocatori.
Del resto il settore è uno dei pochissimi, se non l'unico, a non risentire della crisi e quindi è assai probabile che sia conveniente pagare le multe che ogni giorno eleva la Polizia locale piuttosto che rinunciare all'incasso.
Dimostrazione di forza di un potere forte perché in questo caso stiamo parlando di un settore economico che non solo non ha risentito della crisi, ma nel corso degli ultimi anni ha visto lievitare il proprio fatturato. Il gioco legale in Italia ormai rappresenta il 5,1% del PIL (per avere un termine di paragone si pensi che quello delle costruzioni rappresenta il 4,9%) con una raccolta lorda di oltre 80 miliardi di euro (in Italia in ricerca e sviluppo si investono in tutto 79 miliardi, tanto per avere un altro raffronto significativo) e un'incasso netto per le casse dello stato di oltre 8 miliardi all'anno. In Italia esistono 400.000 slot ufficiali, negli Stati Uniti 800.000.
Ma Palazzo Marino, non si è dato per vinto e -proprio mentre stavamo scrivendo le ultime parole di questo pezzo- ha chiuso d’ufficio la sala scommesse e gioco d’azzardo di via Cimarosa 4. Infatti il Sindaco
"considerata la reiterata violazione dell’ordinanza di sospensione dell’attività ha ordinato l’esecuzione d’ufficio da parte della Polizia locale" e il Comandante della Polizia locale si è recato a mettere i sigilli al locale.
Il gestore, ovviamente, presenterà subito ricorso e non è detto che non riesca a riaprire i battenti entro breve a dimostrazione che,come ha dichiarato il vice sindaco De Cesaris "I comuni devono avere più poteri" soprattutto se sono costretti a confrontarsi non solo con i piccoli bar che hanno un paio di slot machines, ma con veri e propri colossi del settore come la società che gestisce la sala di via Cimarosa partecipata infatti al 49% della Sisal (il più grande operatore italiano del settore), che a sua volta vanta tra i principali azionisti due dei maggiori fondi di private equity del mondo.
Beniamino Piantieri