Schedati cittadini italiani la cui unica colpa è di essere zingari.

Sul piano inclinato ordinaria diventa anche l’assuefazione a ciò che invece dovrebbe evocare tetre immagini in bianco e nero e le circolari fasciste per l’internamento degli zingari italiani.
La schedatura di cittadini regolarmente registrati all’anagrafe comunale non ha suscitato, se non per le eccezioni di Caritas, Opera Nomadi, CGIL, Rifondazione comunista e la Consigliera del PD Fracesca Zajczyk, particolare sdegno e preoccupazione.
In un clima dove il vento dell’ossessione securitaria soffia inarrestabile e gli imprenditori della paura fanno ‘affari’ d’oro, era forse inevitabile che si arrivasse anche a questo. Non era però scontato il silenzio quasi assordante di forze politiche che avrebbero dovuto evitare di scivolare lungo la linea di massima pendenza della spirale paura-consenso. Il binomio magico del governo dell’inquietudine contemporanea.
Poco importa che la paura sia la moneta falsa con la quale la politica paga e continuerà a pagare le cambiali protestate delle speranze e dei bisogni cui non ha saputo dare risposta.