Sul divertimento notturno il Comune sceglie la politica dei piccoli passi

Nell'anno trascorso si è a più riprese ipotizzato di riaprire i cancelli del Parco delle Basiliche, oppure di spostare il divertimento milanese in zone poco abitate come Piazza Affari, dove già spesso vengono organizzati feste e dj-set.
Ora una direzione è stata presa: a fine giugno l'assessore alla Sicurezza Granelli ha presentato l'insieme delle iniziative a tutela della legalità e per la promozione tra i giovani di comportamenti più sicuri e responsabili che, conseguentemente, favoriscono anche la quiete dei residenti. Settimana scorsa è quindi entrato in vigore il nuovo orario per i locali della zona che, in accordo con gli stessi commercianti, tenta di porre alcuni paletti. L'orario di chiusura resta fermo per tutti alle tre di notte, ma cibi e bevande potranno essere serviti all'esterno fino alle due, e solo dai locali che già hanno i tavolini in strada. I locali sprovvisti di area esterna e i cosiddetti chioschi, invece, non possono più vendere cibi o bevande d'asporto dopo l'una di notte.
Nel frattempo, l'Assessorato alla Sicurezza ha comunicato che nel primo weekend di controlli massicci (da venerdì 15 a domenica 17 giugno) sono stati eseguiti 483 rilievi di sosta irregolare nell'area tra Porta Ticinese e i Navigli, e che, sempre negli stessi giorni, sono state sequestrate 300 bottiglie di birra a venditori irregolari. Da un mese a questa parte è un continuo susseguirsi di numeri su violazioni contestate e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Al di là dei numeri delle operazioni di polizia, la vera novità nell'approccio al problema è però il tentativo di “governare” il divertimento, educando a comportamenti responsabili attraverso il coinvolgimento di associazioni che già da anni operano coi giovani nel campo della prevenzione all'abuso di droghe o alcol. Le associazioni coinvolte (Ala Milano onlus, A77, Colce, Comunità nuova) si alterneranno nell'area tra le Colonne e via Vetere fino ad ottobre con la distribuzione di materiale informativo sui rischi dell'abuso di sostanze e offrendo la possibilità della prova dell'etilometro.
Finora, ad esempio, Ala onlus ha sottoposto 400 giovani alla prova dell'etilometro e ha distribuito più di 1000 promocard sul bere responsabile. Interventi che sembrano poca cosa, ma che invece “sono un punto di partenza per azioni strutturate e di lungo periodo” - spiega Vincenzo Cristiano, presidente di Ala onlus, associazione che affianca nelle serate affianca alla distribuzione di materiale informativo anche spettacoli di mimi: “artisti che riescono a coinvolgere i giovani in modo leggero sui rischi dell'alcol”, continua Cristiano, che cita gli esempi ormai consolidati degli omologhi francesi Pierrots de la nuit, che “restano svegli senza svegliare la gente”, si spiega sul sito internet del turismo di Parigi. “Ovviamente - aggiunge Cristiano - non ci si può limitare ad iniziative sporadiche, perché i risultati si vedono solo dopo due o tre anni di queste politiche di sistema”. Politiche che vanno da un coordinamento con le forze dell'ordine al potenziamento dei mezzi pubblici, fino alla pressione sui locali per una politica meno aggressiva sui prezzi degli alcolici.
Proprio con chi vende drink a due o tre euro se la prende Claudio Bernieri, portavoce del comitato di quartiere La Cittadella, che da anni si batte contro il degrado e il rumore notturno nello spazio tra Porta Ticinese e via Vetere. “Secondo noi l'assessore al Commercio D'Alfonso non ha fatto bene i conti”, attacca Bernieri, che indica come strada quella di Parma, dove il neosindaco Pizzarotti ha fermato le licenze per nuovi bar in centro e proprio in questi giorni ha vietato la distribuzione di alcolici fuori dai locali a partire dalle nove di sera. “Il vero problema non sono i professionisti del divertimento, ovvero i proprietari dei locali, che sono veri imprenditori” - sostiene Bernieri - ma i chioschi, quelli dei drink a tre euro, che sono con tutta evidenza gestiti dalla criminalità”. È contro di loro, fa capire il portavoce del comitato della zona, che si dovrebbe indirizzare la stretta dell'Amministrazione.
Intanto i nuovi orari decisi dal Comune andranno avanti fino ad ottobre, concordati col Duc (Distretto urbano del commercio) del quartiere Navigli-Porta Ticinese. L'Amministrazione proseguirà su questa strada, tanto che in questi giorni verrà annunciato un accordo analogo a quello già in essere in zona “Colonne”, che prevederà alcune restrizioni d'orario anche per i locali di corso Sempione.
C. Urbano