2500 famiglie in lista d’attesa e le curiose interpretazioni dell’amministrazione

Insomma i numeri forniti dall’amministrazione, oltre ad essere poco trasparenti (ad esempio il dato di 10539 riportato ad inizio tabella non si riferisce ai soli posti nei nidi ma anche a tempi per le famiglie e centri prima infanzia, ovvero servizi diversi dai nidi e diretti a famiglie che possono stare molto più tempo con i loro figli), non raccontano la verità di una situazione che già da anni è sfuggita di mano. Il Comune vuole risparmiare su questo tipo di servizi (sempre peraltro più richiesti dale famiglie e dalla società contemporanea) e lo fa affidandosi al privato, senza che ci sia una reale parificazione, a diversi livelli, col pubblico.
Resta poi, oltre alla rabbia delle famiglie che si trovano in difficoltà, un unico dato di fatto: 2.500 bambini in lista d’attesa sono veramente troppi.
Antiniska Pozzi